Ospedale di #Giarre: ci possiamo fidare dell'assessore Borsellino?

Ospedale di Giarre, ieri mattina il sindaco Roberto Bonaccorsi ha incontrato a Palermo l’assessore regionale alla salute, Lucia Borsellino. Come detto, infatti, nei giorni scorsi, è in corso tra il Comune, l’Asp e la Regione un’interlocuzione con al centro una controproposta dei sindaci che evita la dismissione del presidio e che ieri è stata presentata all’assessore Borsellino.
All’incontro hanno partecipato il presidente della commissione consiliare sull'ospedale, Tania Spitaleri, il direttore generale dell'Asp di Catania, Ida Grossi, il direttore sanitario, Franco Luca, e tecnici dell'assessorato.  
Presupposto della controproposta la correzione del famigerato «refuso» del decreto assessoriale pubblicato sulla Gurs n. 4 del 23 gennaio 2015 che assegna al presidio di Giarre solo 16 posti letto. I sindaci propongono, invece, l’assegnazione di 73 posti letto 73 tra acuti e post acuti.
Altre richieste dei sindaci (alcune già rese note nei giorni scorsi) riguardano la “rifunzionalizzazione” del pronto soccorso in Punto di emergenza medica. Chiesta anche la  medicalizzazione delle ambulanze del 118 al fine di garantire il trasporto dell’emergenza in sicurezza, fino al pronto soccorso più idoneo. Le ambulanze devono essere disposte sul territorio, con presenza costante nell’arco delle 24 ore, in modo da poter raggiungere in breve tempo l'intera area di competenza. Giarre, Riposto, Mascali e Fiumefreddo, dovrebbero avere ciascuno una propria ambulanza; altre due ambulanze dovrebbero coprire una i comuni di Milo-S.Alfio, la seconda i comuni di Piedimonte Etneo, Linguaglossa e Castiglione di Sicilia. Per l’estate sono state chieste ulteriori due ambulanze. L’equipaggio dell’ambulanza dovrà essere composto da un medico specializzato in emergenza e rianimazione, un infermiere dell'emergenza, un autista-soccorritore, in grado di stabilizzare il paziente sul posto prima dell’invio al pronto soccorso.
I 73 posti letto richiesti dovranno così essere ripartiti: n.20 territoriali, n.15 psichiatria, n.5 indistinti medici, n.5 indistinti chirurgici, n.12 disturbi alimentari, n.16 lungodegenza. Chiesta poi l’istituzione di un servizio territoriale di cardiologia, utilizzando i cardiologi dell’ospedale, l’acquisto di un apparecchio radiologico telecomandato e di un ecografo di ultima generazione con l’attivazione del relativo servizio diagnostico e la realizzazione di un centro regionale per il trattamento dei disturbi alimentari in età adulta e adolescenziale.
Come riferisce una nota del Comune, l'assessore Lucia Borsellino ha accolto la proposta avanzata, con particolare riguardo per la pregiudiziale alla base del documento, ovvero il mantenimento a Giarre di 73 posti letto, e l'interlocuzione è stata giudicata positivamente dal sindaco Roberto Bonaccorsi e dal consigliere Tania Spitaleri, che hanno rimarcato la rilevanza del risultato ottenuto, essenziale in vista del rilancio dell'ospedale, evitandone lo smantellamento.




Cosa c’è da attendersi da questo incontro? Anche l’anno scorso l’assessore Borsellino aveva incontrato gli amministratori locali assicurando il potenziamento del nosocomio in termini di personale, macchinari e ristrutturazione dell’edificio; ma dopo un anno si è decretata la fine del pronto soccorso, così come lo abbiamo sempre inteso. «L’anno scorso – spiega il sindaco – eravamo in una fase interlocutoria rispetto ad un processo, adesso, a breve, sanciremo un accordo scritto».   
Di certo al territorio spetta una compensazione dopo gli enormi sacrifici che ha pagato. La proposta dei sindaci prevede la creazione di un Punto di emergenza medica all'interno del presidio che, come riferisce la nota, dovrà essere dotato di adeguata competenza clinica e strumentale per fronteggiare e stabilizzare le urgenze e comprensivo sia di un punto di primo intervento pediatrico, per garantire l’assistenza nei giorni prefestivi e festivi, Guardia medica, per la continuità assistenziale, e una ambulanza medicalizzata del 118. 
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 20 marzo 2015

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