Le strade parallele dei sindaci per l'ospedale di Giarre

Le sorti dell’ospedale di Giarre sono stati ieri al centro di due incontri paralleli. Al momento, infatti, dal distretto socio-sanitario di Giarre sono in atto due interlocuzioni con l’Asp: una avviata dal sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi, una seconda, avviata da altri sindaci del distretto che hanno lamentato di non essere stati coinvolti nell’iniziativa del primo cittadino giarrese che da alcuni giorni, in segno di protesta, ha trasferito la propria attività all’interno dei locali del nosocomio di via Forlanini.
Ieri, in mattinata, nella sede dell’Asp 3 di Catania, il direttore sanitario dell’Asp, Franco Luca, ha incontrato  i sindaci di Riposto, Enzo Caragliano, di  Calatabiano, Giuseppe Intelisano, di Fiumefreddo, Marco Alosi,  il vice presidente del Consiglio di Riposto, Miche D’Urso e il consigliere comunale di Riposto, Ezio Raciti. Come riferisce una nota, al termine dell’ampio confronto, in relazione al crono programma sul futuro del presidio ospedaliero di Giarre, si è dato mandato al direttore  sanitario dell’Asp, Franco Luca, di convocare in tempi rapidi, d’intesa con il sindaco del comune capofila del distretto socio sanitario, Roberto Bonaccorsi, un tavolo con tutti i sindaci del distretto allo scopo di valutare con attenzione i contenuti del crono programma dell’azienda sanitaria, ed eventualmente proporre i correttivi che si renderanno necessari.   
Nel pomeriggio, invece, il sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi, ha incontrato il manager dell’Asp, Ida Grossi. «L’Asp – spiega Bonaccorsi- ha presentato una proposta che si può sintetizzare nella presenza di ambulanze medicalizzate dislocate in ogni Comune e nella trasformazione del pronto soccorso dell’ospedale di Giarre in un punto di emergenza.
Per noi è importante non solo il pronto soccorso, ma tutto l’ospedale, in quanto la tutela del diritto alla salute dipende da una struttura che funziona nella sua complessità. E’ necessario altresì che l’assessore  regionale alla sanità si esprima sulle incongruenze del decreto, su quello che è stato definito come “refuso” che riguarda l’esiguo numero di posti letto attribuito a Giarre e che su ciò sia fatta chiarezza. Farò, pertanto, una proposta all’Asp, frutto di una valutazione globale dell’ospedale, e chiederò ulteriore chiarimento all’assessore regionale Borsellino.
Ritengo che l’ospedale vada svincolato dalla logica della politica e che vada difeso l’interesse della collettività».
A proposito del rapporto con gli altri colleghi sindaci del distretto il primo cittadino giarrese afferma: «Finito questo rapporto di condivisione complessiva con il direttore generale, che attiene a tutta l’attività gestionale, alle incongruenze e alle inefficienze dentro l’ospedale, e al dovere del Sindaco Presidente della Conferenza dei Sindaci del Distretto, ci sarà  un’interlocuzione con i sindaci del distretto per rendicontare su tutto quello che è stato fatto in questi mesi».

Il decreto dell’assessore regionale alla sanità del 14 gennaio 2015, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana il 23 gennaio, ha assegnato all'ospedale giarrese 12 posti letto di geriatria e 15 di psichiatria. Un paio di settimane fa, la commissione sanità all’Ars ha impegnato il governo regionale a ripristinare i posti letto nel nosocomio giarrese e negli altri 7 ospedali dell’Isola considerati “minori”.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 3 marzo 2015

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