#Giarre, gruppo consiliare di Città viva insoddisfatto del destino dell'ex ospedale

Ospedale di Giarre. Stavolta interviene il gruppo consiliare di “Città viva”, formato dalle consigliere Patrizia Caltabiano e Patrizia Lionti. In un comunicato, a proposito dell’incontro della settimana scorsa tra il sindaco e l’assessore regionale alla sanità Borsellino, affermano:«Il movimento Città Viva, pur conscio dell'impegno profuso, non ritiene di esprimere un giudizio positivo, stante che con la chiusura del pronto soccorso e la smobilitazione delle Unità operative complesse, di fatto si assiste alla morte del nostro ospedale. Lo stesso, infatti, si tramuterà in una sorta di Casa della salute, divenendo una struttura che dipende dal Distretto sanitario e non più dall'Assessorato competente, e che va ad integrare il Pta ed il reparto di Psichiatria». Per il gruppo consiliare, le notizie dei disservizi già esistenti al pronto soccorso di Acireale non fanno che confermare quanto mai necessario fosse un adeguamento del pronto soccorso di Giarre che, supportato dai reparti esistenti e con un adeguato investimento in uomini e risorse, avrebbe veramente garantito il diritto alla salute dei cittadini di Giarre e dell'hinterland.




Inoltre, apprendere che il pronto soccorso di Paternò verrà potenziato (e lì non si è mai parlato di rifunzionalizzazione, nonostante Biancavilla e Garibaldi Nesima); l'aver verificato che il bacino di utenza dei distretti di Giarre ed Acireale avrebbero diritto ad entrambi i pronto soccorso e che e non restano veri e propri reparti porta Città viva a concludere che non si potrà più chiamare “ospedale” la struttura giarrese. «E’ alla luce proprio di tali concrete valutazioni che bisogna partire per capire se essere o meno soddisfatti! – continua il comunicato -. Noi non lo siamo e, pertanto, oltre a vigilare con tutti gli attori istituzionali sul corretto implementarsi di quanto sino ad oggi subìto, Città Viva non farà mancare il proprio sostegno ad iniziative che, auspicabilmente coinvolgendo gli organi istituzionali, unitamente alle associazioni ed alla cittadinanza tutta, dovessero essere intraprese».

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 26 marzo 2015

Commenti