Chiusura pronto soccorso di #Giarre, c'è chi dice "no"

Una cinquantina circa di persone, ieri mattina, pur essendo domenica, hanno voluto manifestare, pacificamente, dinanzi all’ospedale di Giarre la loro contrarietà alla chiusura del pronto soccorso, annunziata sabato, ad Acireale, dal direttore sanitario dell’Asp, Franco Luca. Tra i presenti non solo la consapevolezza che un territorio che in estate supera i 100mila abitanti non può restare sguarnito di un pronto soccorso, ma anche la cognizione dei problemi del pronto soccorso acese, che ora dovrà servire un territorio molto più ampio.





Il promotore dell’iniziativa, Salvo Liotta, esponente del movimento politico “Città viva”, spiega: «Dal 2005 per l’ospedale di Giarre sono state fatte numerose promesse, sono venute a Giarre tutte le autorità decisionali che potevano cambiare le sorti di questo ospedale. Ed è da 10 anni che tutte queste istituzioni
hanno preso in giro la popolazione di questo territorio a prevalenza turistica. Voglio vedere quest’estate, quando giungerà il consueto afflusso di turisti, al momento in cui ci sarà un’emergenza da Fondachello come si arriverà in tempo utile al pronto soccorso di Acireale, soprattutto in casi gravi. Ormai questo territorio ha perso i servizi istituzionali rivolti alla comunità, a partire dal Tribunale e dall’Agenzia dell’Entrate. L’iniziativa odierna vuole essere una provocazione soprattutto nei confronti della cittadinanza che in questi anni, a parte l’impegno della Rete delle associazioni, ha espresso solo lamentele ma senza azioni dirette».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 16 marzo 2015

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