Terremoto Articolo 4, sindaco di #Giarre si dice sereno ma non esclude dimissioni

Si dice sereno e non esclude l’ipotesi delle dimissioni. Dopo le dichiarazioni fatte in Consiglio comunale dai sei consiglieri di Articolo 4, più due di Proposta popolare, il sindaco Roberto Bonaccorsi si è preso qualche giorno di riflessione, ha analizzato attentamente il documento letto in aula e ne ha tratto delle conclusioni. Ieri mattina ha convocato i consiglieri che si sono candidati nelle liste apparentate al sindaco. In pratica tutti i consiglieri di maggioranza (o della ex maggioranza?) meno Raffaele Musumeci. Ma all’appuntamento non si sono presentati Carmelo Strazzeri e Vincenzo Mangano di Articolo 4 e Orazio Scuderi e Vittorio Valenti di Proposta popolare. «Abbiamo fatto un’analisi valutando quali erano le opzioni alternative in questo momento e su cui volevo sentire i consiglieri – dice Bonaccorsi –. Quello letto in aula è il documento di chi si vuole opporre, non di chi si pone di realizzare un rapporto e apre uno spiraglio. Ho usato una metafora: chi vuole incontrare qualcuno bussa, non butta la porta a terra». E il sindaco precisa che non è lui che chiude la porta. L’ipotesi del rimpasto o dell’azzeramento della giunta non è stata valutata perché nessuno l’ha posta: «Questa giunta è frutto di accordi elettorali non è stata calata dall’alto: è quella che abbiamo scelto tutti insieme».




Comunque sia, il sindaco, dalla scorsa seduta di Consiglio, sembra tecnicamente in minoranza: «I consiglieri non si sono esplicitati – ci dice in proposito -. Alla prima occasione ci renderemo conto, non ho avuto interlocuzioni, nessuno lo ha chiesto. La mia maggioranza è quella che mi ha eletto nel giugno del 2013. Se qualcuno che è in maggioranza ritiene di non esserlo più me lo dica e farò le mie ulteriori valutazioni ma non ho ricevuto nessuna comunicazioni in tal senso». Oggi è prevista una nuova riunione con i consiglieri di maggioranza, ma a detta del sindaco, solo per atti gestionali.

Bonaccorsi rivendica il lavoro svolto sinora, l’avere salvato la città da dissesto mentre altre città, anche molto più importanti di Giarre, ancora attendono risposta dal Ministero. E messo al riparo dal dissesto il Comune, la possibilità di potere realizzare il programma presentato agli elettori. «Non mi sento infallibile – aggiunge - avrò commesso errori ma, visto l'enorme lavoro realizzato, non ho difficoltà a ritornare davanti agli elettori». 
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 18 febbraio 2015

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