L'ospedale di #Giarre perderà anche le suore?

Uno degli ingressi dell'ospedale
Dopo 110 anni di presenza all’interno dell’ospedale di Giarre dovranno lasciare il presidio anche le Suore Serve dei poveri? E’ la domanda che sta circolando, in questi giorni, sia all’interno del presidio che in ambienti religiosi. Le sorelle della congregazione fondata dal Beato Cusmano operano, infatti, a Giarre da quando nel secolo scorso l’ospedale era solo un ambulatorio. Attualmente all’interno del presidio “San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro” lavorano tre suore: la responsabile suor Maria Gesuina, suor Francis che lavora nel laboratorio analisi e suor Rosalia Pellegrino che si occupa della cucina della comunità religiosa. La loro non è solo una presenza di tipo pastorale, ma professionale vera e propria. Le tre suore hanno l’alloggio all’interno del presidio, dinanzi al reparto di geriatria. Timbrano il cartellino, ogni mattina, e per la loro attività lavorativa la congregazione riceve un contributo, un trattamento economico di molto inferiore rispetto alla retribuzione di un infermiere professionale. Insomma, unità di personale infermieristico a un costo ridotto.




Come riferisce poi chi le conosce, la loro presenza e il loro lavoro è molto apprezzato all’interno dell’ospedale e per questo il rischio di perdere anche queste figure ha creato timori e sembra l’ennesimo pezzo che perde il nosocomio di via Forlanini.
Già da settembre dell’anno scorso la madre generale della congregazione, che ha istituti sparsi in tutto il mondo, ha dato disponibilità all’Asp di Catania per siglare una convenzione che garantirà la presenza all’interno dell’ospedale di Giarre di tre suore specializzate e formate per svolgere attività infermieristica. Ma nessuna risposta è giunta dall’Azienda sanitaria. Le sorelle hanno anche ricevuto rassicurazioni verbali circa la firma di questa convenzione. Da qualche giorno, però, si è appreso che questa convenzione non è stata firmata.
Le religiose si trovano, così, in una situazione di limbo in questi giorni. Non hanno, infatti, ricevuto alcuna comunicazione che le informa di dovere lasciare l’ospedale di Giarre. Non possono, quindi, andare via perché abbandonerebbero senza giustificazione il luogo di lavoro. Tuttavia, non possono neanche prestare servizio all’interno dei reparti perché al momento non hanno alcun titolo per farlo.
Frattanto, nell’attesa, stanno, quindi, usufruendo di giorni di ferie arretrate.
Abbiamo sottoposto la questione all’Asp di Catania, da cui dipende il rinnovo della convenzione. La dottoressa Ida Grossi, neo-direttore generale dell'Asp ha fornito ampie rassicurazioni sulla vicenda: «Ho appreso di recente della questione – ci ha dichiarato - e verificherò i motivi per i quali non si è provveduto al rinnovo della convenzione. Non è mia intenzione interrompere una collaborazione centenaria con le suore, peraltro molto apprezzata dalla comunità». 


La congregazione delle Suore Serve dei Poveri, fondata dal beato Giacomo Cusmano, è presente con le proprie case e missioni in Europa, Asia, Africa e America. Il carisma della congregazione è «servire Gesù nel Povero di qualsiasi età e condizione in un “ministero di carità senza limiti” nello spirito della “posposizione” al “Povero-sacramento di Cristo” predicando la fede con la carità delle opere ed evangelizzando ricchi e poveri per mezzo del “boccone-amo di carità”».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 14 febbraio 2015

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