Difficilmente il Duomo di #Giarre sarà aperto per il giorno del bicentenario

L’incubo della chiesa madre chiusa e circondata dai ponteggi anche nel giorno in cui ricorre il bicentenario del Comune di Giarre è più che un incubo da scacciare, ormai sembra un’evenienza a cui bisogna prepararsi. Anche di questo si è discusso ieri mattina nella curia di Acireale con il vescovo, monsignor Antonino Raspanti, durante un incontro organizzato dalla IVª commissione consiliare, presieduta da Angelo Spina.
I consiglieri, insieme all’assessore alla cultura, Antonino Raciti hanno esposto al presule tutta la situazione. I finanziamenti per il Duomo di Giarre sono bloccati perché la loro erogazione potrebbe compromettere il rispetto del patto di stabilità. Peraltro, resterebbero solo un paio di mesi di lavoro per chiudere il cantiere, ma dinanzi al rischio di non ricevere i pagamenti dalla Regione l’impresa ha interrotto i lavori. E, da quanto emerso dall’incontro di ieri, altre chiese sparse per l’isola si trovano in analoga
situazione. 






Circostanza questa non incoraggiante. 
Come ha spiegato l’assessore Raciti: «Il Duomo è stato messo in sicurezza, ma questo non basta per garantirne la fruibilità».
Con il vescovo si è anche parlato dell’impianto elettrico: il Comune sta predisponendo il progetto, se fosse possibile eseguire i lavori adesso con il ponteggio montato si potrebbe risparmiare, ma questi interventi all’impianto elettrico sono ancora una chimera lontana, la
priorità è riprendere i lavori bloccati.
Nei mesi scorsi, in occasione del primo fermo dei lavori, il Comune chiese l’interessamento anche di monsignor Raspanti. Il sindaco scrisse una lettera al governatore. Dopo qualche settimana si ottenne lo sblocco di una tranche di fondi. Ma, come ha detto ieri il vescovo
ai consiglieri, la Regione aveva ottenuto una concessione relativamente al rispetto del patto di stabilità e non è stata fatta alcuna particolarità.
Mons. Raspanti, molto disponibile, anche stavolta cercherà di lavorare per verificare se vi sono i margini, e la possibilità economica, affinchè la Regione possa stanziare l’ultima tranche di fondi.  


Il Comune, che ha già inviato tre solleciti alla Regione, farà ancora la sua parte. Incluso individuare, insieme all’arciprete, siti alternativi per le celebrazioni del 15 maggio: festa di Sant’Isidoro, bicentenario del Comune di Giarre e anche festa dell’autonomia siciliana: una data davvero emblematica in questa vicenda.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 5 febbraio 2015

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