Asp Catania interrompe bruscamente ambulatori attività di riabilitazione psicologica. Pazienti che seguivano psicoterapie allo sbando

Pazienti che seguivano psicoterapia sono rimasti abbandonati a sé stessi e si sono visti interrotti, dall’inizio dell’anno, senza preavviso, il servizio degli  ambulatori Arpot (Attività di  riabilitazione psicologica ospedale-territorio) dell'Asp di Catania. Si tratta di ambulatori attivati grazie a finanziamenti  appositi dell’Assessorato regionale  alla Salute, come previsto nell’ambito dell’intesa Stato-Regione, per cui, tramite un bando pubblico  erano stati selezionati 5 psicologi-psicoterapeuti ed un’assistente sociale. Ogni ambulatorio offre un percorso di accompagnamento per il paziente e la sua famiglia, dal momento della diagnosi della malattia infausta fino alle dimissioni protette, con invii ai competenti servizi territoriali.
Il servizio è stato interrotto lo scorso dicembre, lasciando in sospeso interventi con i malati e psicoterapie in corso, con grandi disagi per i pazienti e le loro famiglie. Si tratta di pazienti oncologici, pazienti colpiti da ictus o ischemie, pazienti affetti da gravi cardiopatie, donne che hanno subito un aborto o una morte intrauterina del feto. Adesso si ritrovano soli e chiedono aiuto e spiegazioni sull’improvvisa interruzione di questo servizio. «Io ho accettato a poco a poco la malattia – ci ha detto uno di loro - ciò che non accetto, invece, è la sofferenza dei miei familiari che sono stati brutalmente abbandonati. La loro serenità è la mia forza per combattere il male che mi sta consumando».




L’Arpot rientra nei livelli essenziali di assistenza e può contare su fondi regionali, vincolati, già erogati e disponibili. Per questo i pazienti non comprendono i motivi dell’interruzione del servizio. Peraltro i fondi se non verranno utilizzati, o non si raggiungano gli obiettivi previsti, dovranno essere restituiti.
La speranza è quindi che siano ripristinati questi ambulatori, visto anche che in varie occasioni i vertici dell’Asp hanno dichiarato di volere riattivare i servizi interrotti.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 20 febbraio 2015

Commenti