Asp Catania avvia procedure per reclutare biologi

Come ci era stato assicurato nei giorni scorsi, l’Asp ha affrontato alcune delicate questioni che avevamo sollevato a seguito di segnalazione di pazienti. Un primo problema riguarda i ritardi nella lettura dei pap test, un esame molto importante a cui si sottopongono le donne per la prevenzione del carcinoma del collo uterino.  Da mesi, numerose pazienti attendono l’esito del pap test che, di norma, nell’arco di un mese è disponibile. Centinaia, forse migliaia, di vetrini attendono di essere letti. Il Pap test serve per individuare precocemente tumori del collo dell'utero e per questo i ritardi sono controproducenti. 
In una nota aziendale, l’Asp 3 ha annunciato che, ieri mattina, sono state avviate le procedure per il reclutamento di quattro liberi professionisti biologi, specialisti in patologia clinica, per la lettura dei pap test nell’ambito degli screening oncologici del collo dell’utero. L’avviso pubblico è disponibile sul sito www.aspct.it.
«Ho assunto questa decisione - afferma la dottoressa Ida Grossi, direttore generale dell’Asp 3 di Catania - per garantire immediata operatività ai servizi nelle more di un consolidamento organizzativo che consenta l’espletamento delle attività in regime di assoluta ordinarietà».
L’atto – spiegano dall’Asp - ha carattere di necessità e urgenza, per evitare soluzioni di continuità in un’attività ritenuta fondamentale nelle politiche sanitarie regionali.
L’Azienda sanitaria ha comunicato anche l’avvio delle procedure d’urgenza per il reclutamento di due tecnici di radiologia da assegnare ai servizi specialistici, nell’ambito degli screening mammografici. In tal modo vengono così superate le difficoltà organizzative dovute alla recente conclusione dei contratti di collaborazione.
Attenzione rivolta anche ai pazienti stomizzati che, come ci aveva segnalato un paziente, dall’inizio di quest’anno non hanno più ricevuto la fornitura degli ausili e stanno vivendo enormi difficoltà. Stomizzati sono pazienti che hanno subito un intervento chirurgico che ha creato un'apertura nel corpo, l’abboccamento alla cute di un viscere dell’apparato digerente, urinario o respiratorio, creando una comunicazione tra interno ed esterno. Chi ad esempio ha subito una stomia all’apparato intestinale ha bisogno di una apposita sacca per la raccolta delle feci.




Gli uffici competenti dell’Asp di Catania – segnala la nota dell’Asp - stanno procedendo a ristabilire percorsi di ordinata esecuzione e fornitura, a fronte sia di una gara scaduta e non prorogata, sia di inadempienze della ditta aggiudicataria uscente.  «Le soluzioni attivate sebbene provvisorie - spiega la dottoressa Grossi - intendono dimostrare attenzione e premura verso i pazienti».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 14 febbraio 2015

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