#Giarre, riconfermato all'Ipab Bonaventura commissario Jervolino, tanti progetti in cantiere e l'attesa per l'esito delle inchieste

L'immobile di via De Gasperi
E’ stato rinnovato per altri tre mesi l’incarico al commissario straordinario dell’opera pia “Bonaventura”, Salvatore Jervolino. Importanti, adesso, gli impegni da portare avanti, a partire dalla vendita del terreno semi edificabile “fondo Arena” di via Zinghirino, a cui è stato stimato un valore di 240mila euro. La vendita servirà per ripianare debiti e avviare l’attività istituzionale dell’Ipab. Tra i progetti per il 2015 l’Ipab ha anche la riattivazione, nella sede di via De Gasperi, di un ambulatorio dedicato alle donne, in collaborazione con il Comune di Giarre. Per discutere di questo Jervolino, nei prossimi giorni, incontrerà l’assessore alle politiche sociali Giovanni Finocchiaro.
Ma l’attesa è anche e soprattutto per le tante questioni di natura giudiziaria aperte dalle denunce del commissario Jervolino e riguardanti la gestione del patrimonio dell’Ipab negli anni scorsi. Guardia di Finanza, Procura di Catania e  Corte dei Conti hanno avviato indagini e si attende l’esito. Lo stesso Jervolino ha annunciato che, qualora vi fossero rinvii a giudizio, l’Ente si costituirà parte civile. I nodi riguardano una passata sospetta svalutazione del valore del terreno di Sciara e la citazione in giudizio che l’Ipab ha presentato contro la cooperativa sociale “Ambiente e Benessere” di Mascali per presunte irregolarità nel contratto che il precedente commissario della stessa Bonaventura aveva sottoscritto con questa cooperativa  per l’uso dell’immobile di via De Gasperi. Tra l’altro, non sono stati ancora sgomberati i locali di questa struttura, malgrado il giudice Mario Accardo della V sezione del Tribunale di Catania ne abbia ordinato alla cooperativa lo sgombero. Il legale dell’Ipab, avv.Scinagula ha chiesto l’intervento dell’ufficiale giudiziario, atteso a breve. «Ci dispiace che non si rispetti una sentenza emessa», commenta Jervolino. Attraverso l’avv. Trovato, l’Ipab ha anche chiesto alla cooperativa tutti i canoni arretrati e un maxi risarcimento di 100mila euro.




Peraltro, dalla Procura regionale della Corte dei Conti si attende anche l’esito di un’altra denuncia riguardante invece l’Ipab Marano, denuncia presentata dall’ex commissario della Marano, Giulio Paolo Gulotta, che ha chiesto di accertare se sono state effettuate o meno assunzioni senza adeguata copertura finanziaria.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 4 gennaio 2015

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