#Giarre, Articolo 4 chiede la riapertura dell'asilo nido comunale

Riaprire l’asilo nido comunale, riattivando la struttura di via Russo n°8 a Macchia - che un tempo ospitava l’asilo nido comunale - mediante affidamento in convenzione a privati. E’ la proposta che sta portando avanti il gruppo consiliare “Articolo 4”, formato dai consiglieri Raffaele Musumeci e Carmelo Strazzeri.  
Secondo “Articolo 4” obiettivo dell’affidamento a privati dovrebbe essere la possibilità che dalla cessione dell’immobile vengano realizzati, per compensazione, servizi all’infanzia e/o di tutela materno/infantile. Ad esempio, il privato in cambio dell’uso dell’immobile potrebbe praticare prezzi più bassi oppure offrire l’iscrizione gratuita ad alcuni bambini, in base ad una graduatoria del Comune.
Sono passati 8 anni dalla chiusura dell’asilo nido comunale di via Russo, per motivi economici. Nella loro richiesta, i consiglieri però evidenziano che a partire dal 2005 si è registrato un aumento (anche se lieve) delle nascite  che sono state 222 nel 2005, 235 nel 2006, 217 nel 2007 e 241 nel 2008. «Questo dato – spiegano i consiglieri – ha continuato a crescere negli anni e la nostra comunità ha richiesto l’apertura dell’asilo nido comunale».
Ma aldilà dell’incremento del numero di neonati giarresi, mancano, e non solo a Giarre, servizi a sostegno della natalità. E questo contribuisce all’invecchiamento del Paese Italia e, di conseguenza, al suo impoverimento. Per questo, riattivare l’asilo nido non è solo offrire un servizio alla città, ma anche dare un piccolo contributo per invertire una tendenza e sostenere le giovani famiglie.
Peraltro, durante gli anni di chiusura l’edificio di via Russo si è andato sempre più a deteriorare. Lasciarlo in queste condizioni renderà solo più costoso, un giorno, un suo recupero.






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Raffaele Musumeci e Carmelo Strazzeri ricordano l’esistenza di vari finanziamenti pubblici per asili nido. Tra questi il programma nazionale denominato “Servizi di cura all'infanzia e anziani non autosufficienti” nell’ambito del Piano di Azione per la Coesione ed è destinato alle regioni Calabria,  Campania, Puglia e Sicilia.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 9 dicembre 2014

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