Ipab Bonaventura di #Giarre chiede risarcimento di 100mila euro a Cooperativa sociale

Le Ipab, ancora una volta, tengono banco a Giarre, stavolta  per la nuova iniziativa adottata dal commissario straordinario dell’Ipab Fanciulle Bonavenutra, Salvatore Jervolino. Il commissario ha, infatti, citato in giudizio la cooperativa sociale “Ambiente e Benessere” per un contratto che il suo  predecessore ha sottoscritto con l’anzidetta cooperativa  sociale per l’utilizzo dell’immobile sito in via Alcide De Gasperi, di proprietà della stessa opera pia.  Nell’atto, il legale dell’Ipab, Claudio Trovato, contesta, tra  l’altro, che non sono state adottate le obbligatorie procedure ad evidenza pubblica e che non sono state eseguite le opere di manutenzione ordinaria straordinaria che la cooperativa aveva assunto l’onere di eseguire.
L’opera pia chiede, quindi, al tribunale di accertare e dichiarare l’inesistenza e/o la nullità di tutti gli accordi negoziali approvati e sottoscritti tra la stessa I.P.A.B. e la Cooperativa Sociale e di accertare e dichiarare che l’Ipab ha diritto all’immediato rilascio dei locali occupati, sgombri da cose e persone e al pagamento - quale corrispettivo dovuto ovvero a titolo di indennità di occupazione per la illegittima detenzione degli stessi locali - di una somma comunque non inferiore all’importo del canone di locazione convenuto, ossia euro 6.792 ,90 a partire dal 16 ottobre 2012 e sino all’effettivo rilascio dei locali.
E poi la richiesta più onerosa, cioè quella di accertare e dichiarare che l'Ipab “Bonaventura”, per gli illeciti negoziali commessi dalla cooperativa, ha diritto di essere risarcita in misura non inferiore ad euro 100mila. 





Sulla questione il commissario Jervolino commenta: «E’stato eseguito il progetto che consente lo svolgimento dei fini istituzionali dell'opera pia riguardo all'assistenza sul territorio di fanciulle e minori; tale progettualità non può essere eseguita in quanto buona parte della struttura è stata consegnata  alla cooperativa "Ambiente e benessere" di Mascali, mediante affidamento diretto, in spregio di quei principi generali che impongono l'adozione di procedure concorrenziali per la selezione del contraente privato da parte dell'Amministrazione, tenuta ad osservare i fondamentali canoni della trasparenza, dell'imparzialità e della par condicio». Insomma, a Giarre le opere pie, enti nati con una finalità di beneficienza, stanno diventando, invece, terreno di scontro giudiziario.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 30 ottobre 2014

Commenti