Giarre "ospedale di comunità"; le reazioni

L’ospedale di Giarre forse stavolta è giunto davvero al capolinea, insieme ad altri 7 ospedali siciliani continuerà ancora a chiamarsi “ospedale”, ma “di comunità” e sarà svuotato di tutti i reparti. E’ quanto prevede il piano illustrato dall’assessore regionale Borsellino alla commissione Sanità dell’Ars.

Dure le prime reazioni a Giarre: «Una giunta che, tramite l’assessore Borsellino, si era impegnata, nei mesi scorsi, nei confronti di questo territorio di fatto smentisce se stessa», commenta Roberto Bonaccorsi, sindaco di Giarre, comune capofila del distretto socio-sanitario n°17. «Il ministero ha dato direttive generali, dove allocare le specialità compete alla Regione. Il governo regionale sta facendo delle scelte di cui deve assumersi la responsabilità. Prima dell’approvazione di questo piano faremo quanto possibile per limitare i danni o per evitare che tutto ciò accada».






«E’ una vergogna senza precedenti, che si palesa in tutta la sua indifendibile verità – dice Tania Spitaleri, presidente della commissione consiliare sull’ospedale-. Da un anno quasi sentiamo parlare di piano “partecipato”, che avrebbe tenuto  conto delle istanze del territorio e che avrebbe affidato alle istituzioni locali un ruolo fondamentale per garantire la tutela della salute pubblica. Basta dare un’occhiata veloce al Piano, totalmente diverso da quello concordato mesi addietro con la Commissione Sanità Ars e con l’assessore Borsellino, per  capire che al nostro Ospedale e ai cittadini dei dieci comuni è stata tolta ogni dignità. Se ci fossero  stati una politica ed una deputazione regionale all’altezza del proprio ruolo  non avremmo assistito a cotanto svilimento e ad un tale colpo di spugna al “San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro”».

Dura anche la Rete delle associazioni che con Angelo D’Anna ed Ezio Epaminonda dichiara: «E’una scelta penalizzante e inaccettabile per il nostro territorio. Il principio degli “ospedali riuniti” aveva un fondamento: nella provincia di Catania l’unico presidio che perde posti letto per acuti è Giarre, mentre Acireale e Giarre, per numero di abitanti, avrebbero dovuto avere un numero di posti letti superiore. Come Rete abbiamo indirizzato una richiesta di incontro a Crocetta chiedendo un ripensamento».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 19 novembre 2014

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