Giarre, la Rete delle associazioni sul futuro dell'ospedale di Giarre: rifunzionalizzazione o privatizzazione?

Una riunione a tratti dai toni accessi quella che lunedì sera i membri della Rete delle associazioni hanno tenuto nella sede dell’associazione l’Agorà   per discutere del futuro dell’ospedale di Giarre. Secondo alcuni membri della Rete, in alcuni documenti ufficiali, l’ospedale di Giarre non è più neanche denominato “ospedale”.
Attraverso varie testimonianze è emerso come i pazienti del giarrese, in caso di necessità, ormai si riversino nei pronto soccorso degli ospedali di Taormina ed Acireale, nosocomi che stanno però scoppiando e non riescono a dare adeguata e pronta assistenza per tutti.
Alla riunione era presenta anche il dott. Enzo Venuto che ha illustrato il suo progetto di rifunzionalizzazione del presidio, progetto che prevede, tra l’altro, il mantenimento delle attività esistenti e la specializzazione in patologie cronico-degenerative, cure palliative e malattie legate all’alimentazione.
Numerose le obiezioni poste dai partecipanti alla riunione, molti dei quali rappresentanti associazioni giarresi che da anni seguono la vicenda dell’ospedale e che non hanno dimenticato le numerose promesse ricevute, nel corso degli anni, per il nosocomio ma mai mantenute.
La riunione si è protratta sino a ora tarda; al termine, i presenti hanno deciso di riattivare il tavolo tecnico sull’ospedale, già esistente in seno alla Rete, perché si confronti con l’Asp, approfondisca il progetto di rifunzionalizzazione per verificarne la rispondenza ai bisogni del territorio, nell’ottica dell’integrazione con Acireale.




Ma, come spiega Angelo D’Anna di Città Viva, vi è un’altra possibilità reputata interessante: e sarebbe l’avvio di una compartecipazione pubblico-privato, sul modello dell’esperienza dell’ospedale di Cefalù.
Durante l’assemblea è stato, infatti, valutato che, in Sicilia, purtroppo, notevoli risorse sono destinate alla sanità privata, a scapito del pubblico. Per cui si hanno cliniche private efficienti e ospedali pubblici che arrancano. E questo è sotto gli occhi di tutti. Se questa è la tendenza regionale perché allora non sfruttarla, una volta tanto, a favore del territorio giarrese, lasciando che siano dei privati convenzionati a offrire quei servizi che il pubblico non offre più da anni?
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 6 novembre 2014

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