Giarre, il cda della Marano è a favore della fusione con la Bonavenutra

Il Consiglio di amministrazione dell'Ipab casa di riposo “Marano” di Giarre, con proprio atto deliberativo adottato all'unanimità, si è espresso ieri a favore della fusione con l'altra Ipab giarrese, la Bonaventura. «La fusione non rappresenta solo una possibile soluzione al consolidato disavanzo dell'Ipab Marano - dichiara il presidente dell’opera pia, Saro Cotugno - bensì un’occasione unica per creare un centro di servizi di assistenza alla persona interamente ad appannaggio pubblico e senza precedenti nel nostro hinterland».
Della fusione delle due opere pie giarresi si parla da tempo. Anche il precedente Cda della Marano aveva deliberato in tal senso ma a quella deliberazione poi non fu dato seguito per varie circostanze.
L’attuale deliberazione risponde ad una nota dell’assessorato regionale alla famiglia che ha chiesto al Cda in carica di esplicitare la propria intenzione in merito alla fusione delle due Ipab giarresi.
La Marano si occupa dell’accoglienza per assistenza temporanea di anziani e soggetti bisognosi, dietro segnalazione dei servizi sociali dei Comuni. L’opera pia ha un pesante disavanzo accumulatosi nell’arco di decenni. Si tratta, soprattutto, di debiti nei confronti del personale in forza nell’opera pia. Un tempo la Regione interveniva e sosteneva le Ipab attraverso dei finanziamenti. Tutto ciò ormai è solo un ricordo lontano e per questo ormai, un po’ ovunque nell’isola, le Ipab annaspano.





La Bonaventura, viceversa, vanta un rilevante patrimonio ma è inattiva da anni. Di recente, il commissario in carica ha approvato il nuovo statuto della Bonaventura che ha notevolmente esteso le finalità dell’opera pia, includendo assistenza ai minori, alle ragazze madri, agli anziani, ai disabili, alle categorie svantaggiate in genere. Il commissario in carica, peraltro, si è espresso contro la fusione con la Marano.
L’ultima parola la dirà l’assessorato regionale alla famiglia a cui compete decidere sulla fusione o meno delle due opere pie, visto che, peraltro, manca una legge regionale organica sulle Ipab.

Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 3 ottobre 2014

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