Il Comune di Giarre ha avviato le procedure per recuperare le mensilità non pagate dagli affittuari dei capannoni della zona artigianale

Il Comune di Giarre ha avviato le procedure per recuperare le mensilità non pagate dagli affittuari dei capannoni della zona artigianale “Giovanni Trovato” che si trova a confine tra le frazioni di Trepunti e San Leonardello.
E’ emerso durante una recente seduta del Consiglio comunale, al momento della definizione del  livello di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale.
Su 17 capannoni comunali affittati, ben 13 sono morosi, anche se le situazioni sono diversificate tra loro. Qualcuno non ha mai pagato già a partire dal 2007, cioè da quando, in pratica, il Comune ha iniziato ad affittare i capannoni della zona artigianale. Qualcun altro ha pagato solo alcune mensilità e qualcuno è in arretrato solo di qualche mese.



Complessivamente, sino alla prima parte del 2013, i soldi che il Comune di Giarre attende ammontano a circa 350mila euro. L’affitto mensile oscilla tra gli 800 e i 1000 euro, tanto quanto paga, all’incirca, un commerciante per l’affitto di una bottega in via Callipoli.
L’ufficio patrimonio del Comune ha inviato agli affittuari della zona artigianel l’ingiunzione di pagamento. Quasi tutti gli affittuari non si sono opposti, le ingiunzioni, di conseguenza, sono diventate esecutive e l’ufficio patrimonio - come conferma il dirigente Letterio Lipari - le ha trasmesse al servizio contenzioso che ora dovrà curare l’esecuzione forzata.
Al momento non vi è alcun accordo tra il Comune e gli affittuari ma l’amministrazione comunale è disponibile a dilazionare l’arretrato e a trovare un accordo che contemperi le esigenze del privato e l’interesse pubblico, a condizione che il pagamento del debito pregresso sia opportunamente garantito.
Il presidente della III commissione consiliare “Bilancio e finanze”, Francesco Cardillo, auspica che si raggiunga un accordo tra il Comune e i singoli artigiani, in modo da contemperare le esigenze del Comune, che deve incamerare queste somme, e quelle degli artigiani che attraversano una difficile congiuntura economica.
Sullo sfondo vi è anche una questione di equità con gli altri operatori della zona artigiana che si sono fatti carico di un mutuo per l’acquisto dei capannoni e che da proprietari devono pagare al Comune anche l’Imu sul capannone.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 26 settembre 2014

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