Giarre, quale futuro per il campo di tennis di Carruba

Il campo da tennis di Carruba
Tra i beni comunali finiti nel dimenticatoio vi è anche un campo di tennis che si trova in via Cavalier Longo, nel territorio giarrese di Carruba. Campetto che ieri è stato la meta di un affollato sopralluogo della IV commissione consiliare. Tanti i consiglieri che non conoscevano il sito e la sua curiosa storia: «Il terreno in cui è stato realizzato questo campo è stato donato al Comune dal cav. Longo, a cui è pure intitolata la strada», spiega il presidente della IV commissione, Angelo Spina. «Il Comune, però – continua - non ha, a suo tempo, acquisito questo terreno nel proprio patrimonio, come sua proprietàma vi ha ugualmente realizzato un campetto da tennis. Alla morte del cavaliere gli eredi chiesero conto al Comune per avere realizzato un campo in un terreno di cui non era proprietario. Ne nacque un contenzioso e il Comune fu condannato al pagamento di un’ingente somma. Il sopralluogo odierno mira a fare il punto della situazione, conoscere questo luogo e capire adesso quale futuro può avere».
Il campo versa in stato di abbandono, attorniato da sterpaglie, la rete è stata rotta, la recinzione danneggiata, la mancanza di sorveglianza, insomma, ha favorito, al solito, il vandalismo. «Abbiamo poche strutture sportive e occorre saperle valorizzare – dice Spina -. Nella zona  vi sono diversi agriturismi; un’idea potrebbe essere quella di far gestire il campo da un consorzio di agriturismi che potrebbero metterlo a disposizione dei turisti che ospitano». 



La commissione adesso predisporrà una relazione da inviare all’ufficio tecnico. Accanto al campo si potrebbe anche collocare un container per ricavarne degli spogliatoi e dei servizi. La sistemazione iniziale del campo richiederebbe all'ente risorse economiche esigue. Ma, secondo la commissione, occorre prima individuare un possibile gestore, attraverso l'emanazione di un apposito bando, altrimenti l'intervento comunale verrebbe vanificato nell'arco di poco tempo.  
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 30 luglio 2014

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