#Giarre, una festa patronale in senza eventi esterni per via del blocco dei lavori al duomo

Sarà una festa del patrono sant’Isidoro senza iniziative collaterali anche quest’anno. Come già accaduto nel 2013, sono gli interventi strutturali al massimo monumento cittadino, al momento fermi, a inibire un consistente flusso di fedeli all’interno della chiesa. E con la chiesa in gran parte chiusa, occupata da enormi ponteggi (che peraltro non si sa sino a quando resteranno lì) non avrebbe senso festeggiare in grande, come avveniva negli scorsi anni.
Ma l’arciprete del Duomo, don Domenico Massimino, non demorde e rilancia: «Sarà comunque una “festa” con la “f” maiuscola».
Certo, non si può nascondere la delusione per dei lavori rimasti in aria e che a quest’ora dovevano già essere conclusi:«Come l’anno scorso – spiega il sacerdote – la festa sarà molto essenziale. Per un verso dispiace perché è bella una festa del patrono con iniziative che si intonano con lo specifico dell’identità di sant’Isidoro. Penso all’altare del pane o alla processione del simulacro. Ma le condizioni della chiesa non lo permettono. Sarà un’occasione per focalizzare l’essenziale della festa e il significato da un punto di vista liturgico e di fede, soprattutto per il confronto che ognuno può fare con la santità laicale e l’esempio di sant’Isidoro».
Questa sera alle 19 sarà aperta la cappella del santo e sarà celebrata una Messa solenne.
Domani,  memoria liturgica di S.Isidoro Agricola, gli uffici comunali rimarranno chiusi l'intera giornata. In chiesa Madre alle 19 è previsto un solenne pontificale presieduto dal vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, alla presenza delle autorità civili e militari. Alle 20,30 si terrà una breve processione che si concluderà con la benedizione delle attività lavorative giarresi sul sagrato della chiesa.
Ma un altro importante appuntamento attende l’arciprete Massimino, dopo la festa di S.Isidoro: l’incontro con la IV commissione consiliare che, nei giorni scorsi,ha esaminato la situazione del Duomo e intende incontrare sia l’arciprete che il vescovo Raspanti per concordare iniziative comuni al fine di sbloccare i fondi regionali assegnati per i lavori al Duomo. «L’importante – dice don Massimino – è che manteniamo desta l’attenzione e che facciamo sapere che stiamo aspettando: se non c’è interesse da parte nostra non si smuoverà alcunchè».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 14 maggio 2014

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