Giarre, la preside del Sacro Cuore lancia un appello alle famiglie degli alunni per salvare l'istituto

E’grave la situazione dell’Istituto “Sacro Cuore”. Sulle sorti della storica istituzione scolastica, gestito dalle suore del Sacro Cuore di Ragusa, pesano i tagli che gli Enti pubblici (Comune e Regione) hanno apportato ai fondi destinati per pagare le rette degli alunni o per il buono scuola. Ma negli ultimi anni il colpo di grazia a questo prestigioso istituto lo stanno dando le famiglie degli alunni che non pagano la retta: su 280 alunni solo 150 famiglie pagano. Una situazione non più sostenibile che ieri è stata presentata alla stampa dalla preside dell’istituto, suor Anna Maria Nicolai, visibilmente emozionata: «Da due anni cerco di far capire la situazione – ha detto - ma nessuno si è mai interessato. Ho fatto un’assemblea con i genitori ma ne sono venuti pochissimi. Tra il 60-70% delle famiglie non paga la retta. Ci sono delle classi in cui c’è un certo numero di famiglie che pagano: queste classi potranno andare avanti. Ma a rischio ci sono diverse classi, e non sappiamo se ce la faranno. Prenderemo una decisione a fine anno scolastico: se crescesse il numero dei paganti allora si potrebbero salvare queste classi».
Malgrado le difficoltà economiche l’istituto è sinora andato avanti grazie anche al volontariato di tanti insegnanti, ma non si può proseguire oltre.
A remare contro la sopravvivenza dell’Istituto la falsa nomea secondo cui al Sacro Cuore i bambini si possono mandare anche senza pagare: in realtà, in passato, le famiglie usufruivano dei buoni scuola della Regione o dei Comuni che pagavano in parte o in tutto la retta. Adesso la situazione è cambiata, la crisi economica pesa, ma c’è anche chi potrebbe pagare e sinora non lo ha fatto. 
Il futuro del glorioso Sacro Cuore, adesso, è nelle mani delle famiglie degli alunni. 
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato su La Sicilia sanato 17 maggio 2014

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