#Giarre, il vecchio Cda dell'Ipab Marano difende il proprio operato

Il Consiglio di amministrazione dell’Ipab casa di riposto “Leonardo Marano”, che ha operato nell’opera pia nel quinquen­nio 2008/2013, difende il proprio operato nella gestione dell’opera pia giarrese. In un breve ma pregnante comunicato, a firma di Salvatore Pistorio, Alfio Bonanno, Rosario Emanuele Cotugno, Giovanni Rapisarda e Antonio Vilardo, si legge: «precisando che il Cda ha assolto il proprio mandato a titolo assolutamente gratuito, a seguito delle re­centi notizie apparse sulla stampa, al fine di ristabilire la verità e tutelare l’onorabilità dei suoi com­ponenti, ritenendo alcune delle notizie prive di ogni fondamento e censurabili ritiene necessario e doveroso puntualizzare che i comportamenti adottati dal Consiglio di amministrazione sono sempre stati rispettosi della legge». Poche parole ma forti che fanno riferimento alle recenti iniziative adottate dal commissario straordinario inviato dalla Regione all’Ipab “Marano”, Giulio Paolo Gulotta, che ha raccolto i contratti di lavoro della casa di riposo stipulati negli anni scorsi e che hanno causato nel bilancio un disavanzo di 500mila euro circa. La prossima settimana il commissario intende portare questa documentazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti perchè accerti le responsabilità dei precedenti Cda e se sono state effettuate, o meno, assunzioni senza che vi fosse adeguata copertura finanziaria. Non è escluso che la stessa documentazione venga portata anche  alla Procura della Repubblica di Catania.
Il commissario straordinario è stato inviato dalla Regione dopo che non è stato possibile nominare il nuovo Cda dell’opera pia, dato che 4 delle 5 persone designate non erano idonee. La Regione ha inviato un altro commissario anche nell’altra Ipab giarrese, la Bonaventura, e ha chiesto ai due commissari di procedere con la fusione delle due Ipab.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 4 maggio 2014

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