Protestano i tabaccai, ma non tutti

Sono divisi i tabaccai giarresi sullo sciopero proclamato  dalla Federazione dei tabaccai (Fit) a partire da lunedì 3 marzo, dalle 9 alle 12, e per tutti i lunedì successivi, se non sarà aumentato l'aggio sui tabacchi. 
Favorevole allo sciopero si dice Carmelo Vecchio, titolare di una storica attività vicino piazza Duomo che dice: «Stiamo avendo un ricavo più basso rispetto al passato innanzitutto per l’avvento delle sigarette elettroniche che hanno portato via molti clienti. Le case produttrici di sigarette stanno diminuendo il prezzo, alcuni tabacchi che costavano 4,60 euro adesso costano 4 euro  e, dato che i nostri costi aumentano, chiediamo un incremento dell’aggio.
Un altra persona favorevole allo sciopero la troviamo in una tabaccheria di corso Italia, Alfio Messina, che racconta come la crisi ha cambiato le abitudini dei fumatori: «La protesta dovrebbe essere più forte – dice - l’aggio è troppo basso. Abbiamo registrato un calo delle vendite, dovuto alla crisi, anche del 60%. Chi prima comprava un pacchetto da 20 sigarette adesso ne prende uno da 10, meno caro, oppure preferisce comprare direttamente il tabacco e fare le sigarette con le cartine: prima lo facevano in prevalenza i giovani, adesso sono aumentati gli adulti che comprano il tabacco e le cartine. Le case produttrici, in concorrenza tra loro, fanno a gara ad abbassare il prezzo delle sigarette».
Giuseppe Agrillo, titolare di una tabaccheria nella zona del monumento ai caduti, sottolinea le ragioni della categoria:«Contribuiamo alle entrate dello Stato: l’Inps è azionista dei monopoli, siamo i primi a pagare le tasse ma abbiamo costi di gestione esosi e la percentuale di guadagno è quella di 10 anni fa».
Contrario allo sciopero è, invece, Giovanni Pulvirenti, che ha una rivendita in via Alfieri: «Se diminuisce il prezzo delle sigarette per noi è meglio perché si vendono più sigarette: preferisco guadagnare su 4 euro che su 5 ma vendere più pacchetti. Se chiudo chi mi paga le spese? Chi mi viene incontro?».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia l'1 marzo 2014

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