Giarre, l'amministrazione comincia a ragionare su Tasi e Tari e intanto fa chiarezza sull'Ici per i terreni agricoli

Al Comune di Giarre si comincia a ragionare sulle nuove tasse denominate Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e Tari (Tassa sui rifiuti) e che prendono il posto dell’Imu e della Tares. Sulla Gazzetta Ufficiale il 6 marzo 2014 è stato pubblicato il decreto contenente disposizioni urgenti in materia di finanza locale, tra cui la norma sulla Tasi e sulla Tari e oggi il sindaco Roberto Bonaccorsi, che detiene la delega al bilancio e finanze, incontrerà il dirigente finanziario per approfondire l’argomento. Cosa dovranno aspettarsi i giarresi? Ancora è presto per dirlo ma qualche certezza c’è: «Nel piano di risanamento che abbiamo predisposto – spiega il sindaco Roberto Bonaccorsi – abbiamo previsto che il gettito per i primi due anni si manterrà agli stessi livelli, altrimenti non sarà garantito l’equilibrio. Dobbiamo studiare  con quali aliquote mantenerlo». Il Comune dovrà, quindi, introitare quanto l’anno scorso.
Frattanto, sempre in tema di tributi locali, ieri il Comune ha fatto chiarezza sull’Ici per i terreni agricoli. La giunta Bonaccorsi ha, infatti, deliberato per annullare gli effetti di una delibera della giunta Sodano, la n.156 del 17 dicembre 2012, che aveva attribuito un valore di mercato alla piccola percentuale di edificabilità che ogni terreno agricolo ha. 
La deliberazione di ieri, la n. 18 di quest’anno della giunta Bonaccorsi ha ripristinato la modalità di valutazione dei terreni che si trovano nelle zone urbanistiche “E”, prevista dall’art.4 del  D.L. n.504 del 30/12/92, e che stabilisce che l’imponibile Ici deve essere determinato attraverso la rendita catastale dominicale. «Con la delibera di oggi – ha dichiarato in una nota il sindaco Bonaccorsi - viene meno, per i terreni ubicati nelle zone urbanistiche “E”,  quanto stabilito dalla deliberazione della G.M. n.156 del 17/12/2012,  che aveva previsto anche per  i terreni agricoli ricadenti in zona “E” la determinazione di un valore di area fabbricabile determinato con il valore venale medio in comune commercio».
Di conseguenza, dopo la delibera di ieri devono essere considerati corretti gli avvisi di accertamento Ici emessi per questi terreni e con il valore imponibile calcolato sul reddito dominicale. Devono, invece, essere considerati errati gli avvisi di accertamento Ici emessi con il valore calcolato basandosi su quello venale in comune commercio.
La nota del Comune precisa che tutti gli avvisi errati saranno annullati in autotutela dal Comune e che per agevolare i contribuenti non sarà necessario presentare istanza di annullamento o ricorso, o proseguire le eventuali azioni già avviate per ottenere l’annullamento degli avvisi di accertamento.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia l'11 marzo 2014

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