Giarre, il Consiglio rinvia il voto sul regolamento sulle strisce blu

Il Consiglio comunale, con i voti della sola maggioranza, mercoledì ha rinviato l’atteso voto sul regolamento per l’uso dei parcheggi sulle strisce blu. Come ha detto in aula il consigliere Francesco Cardillo, sono necessari approfondimenti, ma entro 10 giorni il regolamento dovrà tornare in aula.
La decisione ha creato scompiglio nella maggioranza ove il consigliere Salvo Camarda, contrario al rinvio, per protesta non è entrato in aula, mentre il gruppo “Articolo 4” ha annunciato un atto di indirizzo. Disappunto anche da parte della Confcommercio: il direttivo era presente in aula e il presidente, Armando Cutuli, aveva scritto ai consiglieri chiedendo di tenere conto delle esigenze del comparto. Ma  dinanzi al rinvio, Cutuli ha duramente commentato: «Il Consiglio ha poco interesse  verso la categoria dei commercianti che in questo momento sta soffrendo molto».
Il pomo della discordia è lo stesso da dicembre, cioè da quando tre commissioni hanno deliberato il regolamento, e per questo non si giustifica l’essere arrivati impreparati in aula: «Vi è una quota di rimborso forfettario di 6 euro – ci ha detto il sindaco Roberto Bonaccorsi -  prevista dal contratto tra il Comune e la Giarre Parcheggi e che spetta alla ditta per l’accertamento della violazione nel caso di biglietto di sosta scaduto. Riteniamo che non essendovi la violazione questi 6 euro non siano dovuti. Sembra però che questo sia determinante per l’equilibrio del piano economico-finanziario del contratto: vogliamo, quindi, chiarire questo aspetto».
Il rischio che si corre è quello di un contenzioso tra il Comune e la ditta.
I consiglieri di opposizione prendono le distanze dalla maggioranza e in una nota congiunta dichiarano: «Il voto contrario sul rinvio del regolamento espresso compattamente dall’opposizione, che con senso di responsabilità era pronta a votare favorevolmente ed immediatamente il punto all’ordine del giorno e l’emendamento nodale concernente l’eliminazione della sanzione per il tagliando scaduto, ha un chiaro significato politico: si faccia presto e bene e si scongiuri il pericolo di avallare quanto votato in Giunta, che prevede per la fattispecie una ingiustificata sanzione di 10 euro».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 7 marzo 2014

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