Giarre, il Consiglio comunale unanime nella difesa dell'Ipab Marano


L’Ipab “Marano” non si tocca. Il Consiglio comunale prende posizione in difesa dell’istituzione benefica, dopo che, nei giorni scorsi, il commissario straordinario che la sta gestendo ha inviato alla Regione e, per conoscenza, al sindaco, una lettera in cui, dato l’insostenibile debito dell’ente, propone o la sua chiusura o la sua fusione con altro Ipab.
Lunedì il Civico consesso ha approvato all'unanimità una mozione in cui chiede all’amministrazione comunale di farsi portavoce, presso l’assessorato regionale alla famiglia, della volontà del Consiglio che l’Ipab casa di riposo “Marano” continui a svolgere la sua attività. Il Consiglio comunale ha impegnato l’amministrazione affinchè ottenga una convocazione presso l’assessorato regionale, alla presenza del commissario straordinario, al fine di esplorare tutte le possibili soluzioni in difesa dell’Ipab.
Il sindaco Roberto Bonaccorsi ha rivelato che negli incontri avuti col commissario la situazione dell’Ipab non era stata manifestata nei termini della lettera e ha rimarcato che spetta alla Regione farsi carico del disavanzo dell’Ipab (sui 480mila euro circa) dato che è la Regione l’unico organismo che poteva intervenire in questi anni per l’Ipab.
Ampio il dibattito innescatosi; tra i vari interventi, dalla maggioranza, Giovanni Barbagallo e Francesco Cardillo hanno rimarcato l’importanza della “Marano” per Giarre e l’esigenza di una presa di posizione unanime del Consiglio sulla questione, mentre Raffaele Musumeci ha prospettato la possibilità di trasformare l’Ipab in agenzia che eroga servizi per la persona.
L'interno dell'Ipab
Critica l’opposizione con Gabriele Di Grazia e Tania Spitaleri che hanno chiesto, tra l'altro, quanti anziani o disabili il Comune di Giarre ha ricoverato in questa struttura pubblica e quanti in altre private. Il Dirigente comunale Giuseppe Panebianco ha precisato che il Comune non può scegliere dove ricoverare gli anziani o i disabili indigenti, lo scelgono loro stessi o le loro famiglie, e, inoltre, l’Ipab ha un’autonomia amministrativa su cui il Comune non può intervenire. 
Giannunzio Musumeci invece ha rilevato come 4 delle 5 persone scelte dal sindaco per costituire il Consiglio d’amministrazione dell’Ipab non erano idonee, la Regione ha respinto la loro nomina e ha nominato un commissario. Quest’ultimo viene pagato dalla povera Ipab: soldi che si potevano risparmiare con un consiglio di amministrazione idoneo, che avrebbe lavorato gratis.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 26 marzo 2014

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