Dal 31 marzo il Comune di Giarre utilizzerà per lavori socialmente utili 13 lavoratori in mobilità

A partire dal prossimo 31 marzo e sino al 26 settembre il Comune di Giarre utilizzerà, per eseguire lavori socialmente utili, tredici lavoratori che si trovano in mobilità e che sono iscritti presso la sezione circoscrizionale per l’impiego di Giarre. Due giorni fa la giunta ha approvato il progetto per l’utilizzo di questi lavoratori e che fa seguito a una precedente delibera dello scorso settembre.
L’art. 7 del Decreto legislativo 468/97 prevede la possibilità per le pubbliche amministrazione di avvalersi di lavoratori titolari di trattamenti previdenziali: indennità di mobilità, cassa integrazione, o altro trattamento speciale. E’ bene ribadire che si tratta, quindi, di “lavoratori in mobilità”, non di disoccupati. 
Qiesti tredici lavoratori saranno utilizzati dal Comune per sei mesi rinnovabili,  il servizio che prestano presso il Comune di Giarre non determinerà l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato con il Comune di Giarre e non comporterà la sospensione dalle liste di collocamento.
Queste unità si occuperanno di manutenzione ordinaria degli edifici pubblici, del verde pubblico, della guida di automezzi e autobus comunali e del servizio di portierato (ritiro e consegna della documentazione amministrativa anche tra i diversi plessi in cui sono collocati gli uffici comunali, servizio riproduzione fotostatica, accoglienza e indirizzamento dell’utenza).
Saranno utilizzati per 20 ore settimanali: una giornata settimanale di nove ore e due giornate settimanali di cinque ore e trenta minuti. Dato che queste persone ricevono già un’indennità dall’Inps, l’unico costo che resta al Comune da sostenere è l’assicurazione.
Il sindaco Roberto Bonaccorsi spiega: «Abbiamo completato il lavoro iniziato in estate. Abbiamo dovuto modificare il progetto visto che ci era stato assegnato del personale che doveva trovare una collocazione per cui non eravamo organizzati. E’ importante il valore sociale del reimpiego di questi lavoratori in mobilità. Utilizzando queste unità di personale raggiungiamo un duplice obiettivo: farli sentire attivi e utilizzarli per un fine pubblico. L’ente attraverso il lavoro di queste persone risparmierà delle risorse, evitando di affidare all’esterno i servizi di cui si occuperanno questi lavoratori».
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 21 marzo 2014

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