Pietrangelo Buttafuoco presenta a Giarre il suo romanzo e dialoga con il sindaco Bonaccorsi

La sala Messina ieri sera non riusciva a contenere il folto pubblico intervenuto per assistere all’incontro con il noto scrittore e giornalista per “La Repubblica” e “Il Foglio” Pietrangelo Buttafuoco, a Giarre per presentare il suo ultimo libro “Il Dolore pazzo dell'Amore”. “Il libro - spiega Buttafuoco - nasce da una richiesta dell’editore che mi chiese di scrivere un libro di “cunti”. Nel lavorarci, invece, ho pensato di fare un canzoniere che, dall’infanzia all’età matura, trasfiguri i fatti, le storie e i personaggi”.
Giarre non è abituata a questo genere di incontri con personaggi di questo livello, ma la massiccia partecipazione di ieri dimostra una sete di incontri culturali: “Proprio in questi giorni - ha commentato Buttafuoco - abbiamo appreso che, secondo i dati Istat, la Sicilia è la regione dove si legge meno e dove c’è il consumo più basso di libri e di lettura: questo incontro in controtendenza fa piacere”.
Tra i tanti estimatori di Buttafuoco accorsi ieri anche tanti giovani: “Per loro, l’esigenza primaria - ci ha detto il giornalista - è quella di dedicarsi al pensiero critico, alla lettura e quindi alla conoscenza: è la conoscenza che porta lavoro, porta sviluppo: la conoscenza porta la libertà”.
L’incontro di ieri oltre non mirava solo a presentare il romanzo. Buttafuoco ha dialogato con il sindaco Roberto Bonaccorsi e con Francesco Vasta, uno dei giovani che ha sostenuto la campagna elettorale di Bonaccorsi: “L’idea - dice Vasta - è stata quella di intrecciare il testo con quello che è il vissuto di Buttafuoco e della nostra città attraverso il sindaco”. 
Entusiasta il primo cittadino, amico di Buttafuoco e organizzatore dell’evento: “Ho tratto spunto - dice Bonaccorsi - dalla mia esperienza politica per sollecitare Pietrangelo con delle domande, pensando di trovare un assioma tra il suo essere stato licenziato da un giornale di destra, per avere parlato male della destra, e la mia esperienza politica di soggetto con un background progressista che si trova a lavorare in una giunta di destra che lo lascia libero di fare quello che ritiene giusto”.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia i 3 gennaio 2014