A Giarre entro il 24 gennaio si dovrà pagare la mini-Imu

I giarresi proprietari di una prima casa entro il 24 gennaio dovranno pagare la mini Imu. Giarre è, infatti, uno dei comuni dove è stata portata al massimo, il 6 per mille, l’aliquota sull’abitazione principale. Non certo una buona notizia per cominciare l’anno. Il sindaco Roberto Bonaccorsi in proposito precisa: «Le aliquote Imu sono state deliberate dal precedente Consiglio comunale al momento dell’approvazione del piano di risanamento, il 25 febbraio 2013. L’attuale Consiglio ne ha solo preso atto».
Ma quanto costerà ai giarresi la “Mini-Imu”? Un dato esemplificativo ce lo ha fornito il sindaco: per un’abitazione principale con valore catastale rivalutato di 100mila euro la differenza da pagare, tenendo conto della detrazione che spetta per legge (200 euro), e senza figli a carico, è di € 80,64. Insomma, non proprio una “mini-Imu”.
Si può sperare per il futuro in un abbassamento delle tasse? In questi giorni Bonaccorsi sta lavorando al piano di riequilibrio finanziario per rimodularlo su 10 anni. Fra una decina di giorni ritiene che si potrà avere avremo contezza di quello che spetterà ai giarresi per i prossimi 10 anni, a legislazione vigente.
Frattanto, nei giorni scorsi, il Comune di Giarre ha spedito circa 4000 mila avvisi di accertamento riguardanti l'ICI del 2008. Molti utenti però non devono pagare questo tributo. La questione è stata sollevata anche dal movimento politico “Città Viva” che ha denunciato il disagio derivatone per gli utenti, molti dei quali si sono recati a reclamare negli uffici finanziari del Comune.
Sulla questione il sindaco Roberto Bonaccorsi spiega che il Comune ha incrociato i dati relativi al piano regolatore con la banca dati Imu del Comune. Statisticamente ci sarà un 10% di avvisi da correggere, "talvolta - spiega il sindaco - anche per fatti indipendenti dalla pubblica amministrazione". Un esempio può essere il caso di chi non ha fatto la voltura catastale della propria casa ma ha pagato l’Ici: dall’incrocio dei dati emergeranno delle incongruenze. 
Ieri negli uffici finanziari di via Federico II di Svevia si sono recate una ventina di persone per via di questi accertamenti. Molti di loro hanno incontrato il sindaco: «In autotutela – spiega Bonaccorsi - annulleremo gli atti errati, ci scuseremo con i cittadini per il disagio, ma l'invio di questi avvisi era un atto dovuto che servirà per aggiornare la nostra banca dati e capire la massa imponibile su cui calcolare le imposte che non facevano parte delle entrate ordinaria». Il fine, insomma, è quello di far pagare tutti per pagare tutti di meno.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 4 gennaio 2014