Il presidente di Confcommerio denuncia l'abbandono del territorio da parte delle banche

“Le banche hanno tradito il commercio”. Lo denununcia l’ ”agguerrito”, così come si è autodefinito, neo-presidente di Confcommercio Giarre, Armando Cutuli, che scaglia il suo primo anatema contro gli istituti di credito, colpevoli, a suo dire, a livello locale come a livello nazionale, di avere messo alle strette il settore commerciale. “Uno dei motivi della crisi del settore commerciale - afferma Cutuli - è quello del credito in quanto le banche, imapurite dalla crisi a livello nazionale, europeo e mondiale, hanno costretto i commercianti a un rientro forzato dai fidi bancari che avevano. Ai nuovi commercianti è stata negata la possibilità di accedere al credito e molto spesso quanti avevano già fidi bancari, una volta costretti a rientrare, sono stati portati alla chiusura dell’attività.
I nuovi esercizi, invece, partono male perchè vengono avviati senza avere il sostegno del credito. Questo è successo in generale un po’ ovunque per quanto poi, in particolare, riguarda il meridione (area considerata ad alto rischio) e il comprensorio locale la situazione è ancora più difficile”. E qui Cutuli denuncia l’abbandono del territorio  da parte delle banche. “Noto - dichiara - che gli istituti bancari non stanno puntando più verso la nostra città perchè vedono che è una città che sta morendo, che è asfittica e c’è la tendenza a collocare i posti di comando in altre città vicine”. Cutuli denuncia il venir meno di qualche istituto da Giarre, il depotenziamento di qualche filiale e che il territorio non è servito bene. “Chiediamo al sistema bancario territoriale - insiste - strutture valide e rivendichiamo la nostra centralità”.          
Il direttivo “agguerrito” di Confcommercio, frattanto, si prepara all’assemblea pubblica indetta per mercoledì 27 alle ore 20 nella Sala Messina (ex Pescheria). Invitate le forze dell’ordine, l’amministrazione comunale, i gruppi politici rappresentativi del territorio, le associazioni, scuole, parrocchie e, manco a dirlo, gli istituti bancari.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 24 novembre 2013