Il canone dell'acqua non lascia ma raddoppia

C’è posta per i giarresi. Stanno arrivando in questi giorni le bollette del canone dell’acqua, raddoppiato dal precedente sindaco Sodano con la determinazione n.75 bis del 31 ottobre 2012, adottata per salvaguardare gli equilibri di bilancio, dopo che il Consiglio comunale non aveva aumentato le aliquote Imu.
Ieri il telefono del sindaco Roberto Bonaccorsi ha squillato parecchie volte: il raddoppio del canone dell’acqua proprio non ci voleva in questo periodo in cui tanti cittadini, tra cui molti che hanno sempre pagato tutto, adesso non riescono più a pagare le tasse. Chi prima per 80 metri cubi di acqua pagava 130 euro, adesso riceve una bolletta di 260 euro! “Siamo dei meri esecutori di atti adottati dalla vecchia amministrazione da cui non ci potevamo esimere, non abbiamo alcuno strumento per poterla variare - spiega il sindaco Bonaccorsi -. Il raddoppio del canone dell’acqua è stato deciso a ottobre 2012 ed è servito per garantire gli equilibri sia del bilancio di previsione che il piano di risanamento approvato dal Consiglio comunale”.
Tuttavia, vi sono dei dubbi sulla legittimità dell’atto che ha raddoppiato il canone dell’acqua: è anomala una determina sindacale “bis” e si sa che nei mesi scorsi la Guardia di Finanza e i Carabinieri si sono recati più volte negli uffici comunali per chiedere ufficialmente degli atti amministrativi. Il sindaco, dati questi dubbi, non potrebbe in autotutela revocare questo atto? “I dubbi non attengono al merito della procedura ma al concretizzarsi dell’atto su cui non ho competenza diretta - dice Bonaccorsi - se verrà accertata l’illegittimità dell’atto sarà mia cura effettuare gli adempimenti conseguenziali”.
L’unica speranza adesso è che il sindaco-commercialista “aggiusti” i conti per potere abbassare questa bolletta l’anno prossimo e Bonaccorsi conferma che sta lavorando per questo. Già con la terza rata della Tares, tassa su cui l’attuale amministrazione ha potuto incidere, si pagherà complessivamente un 10% in meno rispetto all’anno scorso. Se possibile si cercherà di non fare coincidere la terza rata della Tares con la scadenza dell’Imu.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 15 novembre 2013