Iniziati i lavori di riqualificazione nella villa Margherita, da anni preda dell'abbandono e dell'ambulantato abusivo

E’ iniziata ieri la rinascita di villa Margherita. Lo storico spazio a verde, nel rione un tempo detto “funnucu baruni” (fondaco del barone Musumeci) da anni era piombato nell’abbandono. Trovandosi in un punto di passaggio molto trafficato la villa era diventata approdo di venditori ambulanti abusivi. Negli anni, periodicamente, sono state compiute svariate operazioni per allontanare gli ambulanti, interventi che hanno sempre sortito effetti di breve durata visto che, dopo qualche giorno, i venditori tornavano ai loro posti.
Ieri il perimetro della villa, cantiere dei lavori di riqualificazione, è stato transennato e gli ambulanti si sono dovuti allontanare. Il sindaco Roberto Bonaccorsi, che in questi giorni è stato in trasferta in Belgio, dal suo profilo Facebook ha annunciato l’avvio dei lavori di riqualificazione della villa, una delle più antiche di Giarre. «E’stata delimitata l’area del cantiere – spiega il vicesindaco e assessore ai parchi Salvo Patanè – è prevista la potatura, la collocazione di essenze arboree, la sistemazione di alcune parti della pavimentazione ove si sono verificati degli avvallamenti dovuti, spesso, alle radici degli alberi; sarà ripristinata la fontana di Nettuno che era stata pesantemente vandalizzata, sarà collocato nuovamente anche il tridente che era stato asportato. Prevista anche la sistemazione dell’impianto elettrico una parte, infatti, non funzionava».
Per questo intervento è stata impegnata una spesa di poco più di 20mila euro. I lavori dovrebbero durare meno di un mese. «Il nostro obiettivo – aggiunge Patanè – è quello di riportare le persone a frequentare la villa. Faremo anche un’inaugurazione festosa, potremo organizzarvi una mostra fotografica e altre iniziative a cui stiamo pensando. Lì non dovrà stare più nessuno che venda mercanzie abusivamente». I lavori nella villa assumono, quindi, anche un significato di restituzione di uno spazio pubblico al decoro e alla legalità. Il rischio però, adesso, è che il problema dell’ambulantato abusivo sia stato solo trasferito altrove. Da qui la necessità di una regolamentazione definitiva. 
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia il 17 ottobre 2013

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