In corso la terza rimozione della cenere vulcanica

E stavolta sarà l’ultima. Il Comune di Giarre ha avviato, per l’ennesima volta, da qualche giorno, la rimozione della cenere vulcanica depositata sui marciapiedi o per strada, fuori tempo massimo, dai giarresi a seguito delle piogge autunnali. Se dopo questa ennesima rimozione della cenere ci sarà ancora  qualcuno che deve ripulire il tetto si rassegni a doversi fare carico a proprie spese del conferimento in discarica della sabbia vulcanica.
Il Comune di Giarre aveva già emanato due ordinanze sindacali e, come ribadisce il dirigente comunale dell’area “Servizi tecnici”, arch. Venerando Russo, l'Ente non si può fare carico, continuamente, di raccogliere la cenere vulcanica. Interventi che, peraltro, sono molto costosi e che sottraggono le già esigue risorse finanziarie ad altri servizi.
Il paradosso continuo è che nessun cittadino vuole vedere cumuli di cenere (come di immondizia) per strada e tutti sono pronti ad indignarsi facilmente; ma poi sono tanti cittadini che non rispettano le indicazioni che fornisce il Comune per il conferimento della cenere. Ma oltre alle indicazioni del Comune c’è anche il buon senso che manca, insieme al rispetto di ciò che è pubblico.
Tanti i giarresi che hanno rimandato, finchè hanno potuto, la pulizia dei tetti e delle grondaie. Assumere degli operai ha, d’altra parte, un costo e probabilmente in tanti hanno pensato di rinviare questa spesa il più possibile. L’autunno e le sue piogge intense hanno però suonato la campanella e la pulizia dei tetti non è stata più rinviabile. Come spiega lo stesso dirigente, a eseguire l’ennesima e non dovuta rimozione della cenere sono le stesse imprese che si erano occupate, un mese fa circa, della rimozione della sabbia dell’Etna dai tetti delle scuole comunali e degli edifici pubblici.
Il sindaco Roberto Bonaccorsi annuncia che, nei prossimi giorni, sarà emanata una nuova ordinanza sindacale per disciplinare, ancora una volta, le modalità di conferimento della sabbia vulcanica.
Maria Gabriella Leonardi
Pubblicato sul quotidiano La Sicilia del 10 ottobre 2013

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