La partecipazione e la compattezza dei sindaci del distretto sanitario di Giarre è stato l'aspetto più significativo della riunione urgente indetta ieri mattina dal sindaco Roberto Bonaccorsi per decidere le azioni da intraprendere in difesa dell’ospedale di Giarre. Una compattezza che segna anche un cambiamento del vento a livello di politica locale. Presenti, oltre al sindaco Bonaccorsi i sindaci di Riposto, Enzo Caragliano; Sant’Alfio, Giuseppe Nicotra; Fiumefreddo, Marco Alosi; Milo, Giuseppe Messina; Piedimonte Etneo, Ignazio Puglisi; il Vice Sindaco di Calatabiano, Antonino Moschella; assessori e consiglieri comunali giarresei e medici ospedalieri.
La riunione era stata convocata a seguito di una disposizione dell'Asp 3 che, tra l'altro, ha fortemente ridotto l’attività della sala operatoria. Il sindaco Bonaccorsi ha prospettato come l’ennesimo depauperamento dei servizi inciderà in negativo sui report di efficienza della struttura e, quindi, sulle decisioni future di trasferire i servizi in altro ospedale. “Chiederemo un incontro urgente al commissario straordinario dell’Asp e all’assessore regionale - ha detto Bonaccorsi - per evitare che dietro ad atti gestionali vi sia una strategia volta al depotenziamento”. I sindaci di Milo, Piedimonte e Fiumefreddo di Sicilia si sono detti concordi con la proposta di Bonaccorsi.
Proprio un mese fa, il sindaco di Riposto, Caragliano, aveva denunciato un colpo di mano da parte dell’Asp per ridurre i servizi del nosocomio giarrese, in occasione di una riunione tenutasi a Catania e convocata per l’approvazione di un generico piano metropolitano e che, invece, prevedeva anche alcune riduzioni di servizi sanitari anche nel Distretto giarrese. “Quest'ultima disposizione di servizio è l’attuazione del colpo di mano che avevamo denunciato - ha detto Caragliano - il commissario e gli organi preposti sono convinti che i 10 comuni del distretto di Giarre, che supera di gran lunga l’utenza di Acireale, scoppi di salute e non ha bisogno di alcuna tutela: se ne prendano la responsabilità o si confrontino con noi sindaci”.
La presenza ieri di numerosi addetti ai lavori ha permesso di approfondire i problemi dell’ospedale come, ad esempio, l’inaccettabile lasso di tempo che passa tra la stabilizzazione di un paziente grave e il suo trasferimento in altro ospedale, per via della presenza di una sola ambulanza a servizio dei presidi di Giarre e di Acireale. “Siamo fortemente contrari alla chiusura del presidio giarrese - ha detto il vicesindaco di Caltabiano, Moschella - ed è fondamentale che almeno i reparti di emergenza rimangano aperti e vengano potenziati, vista la mancanza di mezzi e di personale emersi nell’incontro di oggi”. Proprio per la preziosità dell’apporto dato dagli addetti ai lavori il sindaco Bonaccosi ha prospettato che al tavolo tecnico con l’Asp possano partecipare anche i tecnici che hanno una rappresentanza politica.
mgl
2 settembre 2013
La riunione era stata convocata a seguito di una disposizione dell'Asp 3 che, tra l'altro, ha fortemente ridotto l’attività della sala operatoria. Il sindaco Bonaccorsi ha prospettato come l’ennesimo depauperamento dei servizi inciderà in negativo sui report di efficienza della struttura e, quindi, sulle decisioni future di trasferire i servizi in altro ospedale. “Chiederemo un incontro urgente al commissario straordinario dell’Asp e all’assessore regionale - ha detto Bonaccorsi - per evitare che dietro ad atti gestionali vi sia una strategia volta al depotenziamento”. I sindaci di Milo, Piedimonte e Fiumefreddo di Sicilia si sono detti concordi con la proposta di Bonaccorsi.
Proprio un mese fa, il sindaco di Riposto, Caragliano, aveva denunciato un colpo di mano da parte dell’Asp per ridurre i servizi del nosocomio giarrese, in occasione di una riunione tenutasi a Catania e convocata per l’approvazione di un generico piano metropolitano e che, invece, prevedeva anche alcune riduzioni di servizi sanitari anche nel Distretto giarrese. “Quest'ultima disposizione di servizio è l’attuazione del colpo di mano che avevamo denunciato - ha detto Caragliano - il commissario e gli organi preposti sono convinti che i 10 comuni del distretto di Giarre, che supera di gran lunga l’utenza di Acireale, scoppi di salute e non ha bisogno di alcuna tutela: se ne prendano la responsabilità o si confrontino con noi sindaci”.
La presenza ieri di numerosi addetti ai lavori ha permesso di approfondire i problemi dell’ospedale come, ad esempio, l’inaccettabile lasso di tempo che passa tra la stabilizzazione di un paziente grave e il suo trasferimento in altro ospedale, per via della presenza di una sola ambulanza a servizio dei presidi di Giarre e di Acireale. “Siamo fortemente contrari alla chiusura del presidio giarrese - ha detto il vicesindaco di Caltabiano, Moschella - ed è fondamentale che almeno i reparti di emergenza rimangano aperti e vengano potenziati, vista la mancanza di mezzi e di personale emersi nell’incontro di oggi”. Proprio per la preziosità dell’apporto dato dagli addetti ai lavori il sindaco Bonaccosi ha prospettato che al tavolo tecnico con l’Asp possano partecipare anche i tecnici che hanno una rappresentanza politica.
mgl
2 settembre 2013
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