Fondi Pac, la Cisl lancia l'allarme per il distretto socio-sanitario di Giarre

6 agosto 2013

Commenti

Anonimo ha detto…
Mancano i viveri, anche la Caritas in crisi Giarre. La coordinatrice Maria Grasso: «Sappiamo che non possiamo fare nulla prima della metà di settembre» Gruppi Caritas al collasso, eccessivo l’aumento delle richieste. Aumentano in continuazione, infatti, coloro che, schiacciati dal peso del “caro vita”, sono costretti a rivolgersi alla Caritas per avere vestiti o generi alimentari. La coordinatrice del gruppo Caritas
della parrocchia di San Francesco al Carmine, dott. Maria Grasso (nella foto), ha un quadro chiaro di una situazione che è sempre più complessa. «In questo momento – spiega la Grasso – le nostre attività sono sospese
come avviene di consueto
ogni anno ad agosto, ma ciò che ci
mette in allarme rispetto al passato è il fatto che non sappiamo quando riprenderemo il nostro consueto lavoro
al Centro Santa Chiara, dove
svolgiamo la maggior parte delle
nostre attività, vista la presenza al suo interno del “Centro Assistenza Bisognosi”. Generalmente le nostre
attività riprendono ad inizio settembre, mentre per
adesso sappiamo che non potremo far nulla prima
della metà dello stesso, e visto l’elevato numero di
persone che aiutiamo, che sono più di mille, non è un
fattore di poco conto. I motivi di una simile situazione
sono senza dubbio legati all’assenza totale di viveri
rimasti nei nostri locali. Non ho mai visto in passato
gli scaffali vuoti come adesso, non è rimasto nulla,
nemmeno la pasta che in genere è l’alimento che
non manca mai. La domanda è sempre crescente, diverse
le categorie che vengono a chiederci aiuto,
come gli anziani o i padri di famiglia che per colpa
della crisi sono rimasti senza il proprio posto di lavoro,
mentre il banco alimentare, purtroppo, è anch’esso
costretto a fornirci sempre meno risorse».
Come se non bastasse sembra
che anche la convivenza con la comunità
di zingari che vive nel nostro
territorio non sia sempre semplice.
«Gli stranieri che fanno visita
al nostro centro – prosegue la Grasso
– sono numerosi e di ogni nazionalità,
come russi, rumeni o bulgari.
Tuttavia i rapporti con questi bisognosi
non è sempre facile da gestire,
specie con gli zingari, che
spesso quando non possiamo accontentarli
si arrabbiamo, lasciandosi
andare a comportamenti violenti.
Normale comprendere quanto una situazione
del genere possa essere complessa da gestire e soprattutto
da vivere anche per noi volontari, che vorremmo
offrire assistenza a tutti ma con questi presupposti
non possiamo fare molto. Servono interventi
veloci e soprattutto una maggiore collaborazione
tra le varie Caritas della nostra città».
MI CHIEDO QUANTO SI SPENDE PER I FUOCHI PIROTECNICI??? LA CHIESA POTREBBE, E DICO POTREBBE DIRE I SOLDI PER I FUOCHI, CHE TANTO SERVONO SOLO AD INCENDIARE LE CAMPAGNE ABBANDONATE E FAR LAVORARE COME OGNI ANNO I VIGILI DEL FUOCO, DA QUEST'ANNO VANNO AI POVERI BISOGNOSI, COSI CON QUEI SOLDI CI MANGIANO. DIREI CHE QUESTA E' UNA BELLA NOTIZIA DA PUBBLICARE, PENSO CHE PAPA FRANCESCO APPREZZEREBBE LUI SA DARE IL BUON ESEMPIO DI SACRIFICIO, SCOMMETTO CHE LEI E DACCORDO CON ME'
FORSE ABBIAMO RISOLTO UN PROBBLEMA
Anonimo ha detto…
come ogni anno i fuochi d'artificio non sono mancati, che bello, tittu felici, che spettacolo, il santo potrono sarà fiero di noi, forse è l'unico modo per attirare l'attenzione dei santi, in altri paesi la ricorrenza dei santi si festeggia andando a messa e l'asciando un fiore previo una preghiera, pregando per i più poveri o quelli che sono meno fortunati. in sicilia si farorisce la delinquenza, e i poveri, rimangono poveri. un detto dice che si predica bene e si razzola male. chiuso il sipario fuochi d'artificio ripeto bellissimo la caritas continua a rimanere senza fondi per i poveri, le strade senza tombini, le scuole fattiscenti, le strade con restringimenti perchè l'erbaccia occupa una carreggiata, quindi rischio incidenti, ma va bene così non nè parliamo più occhio non vede cuore non duole. la saluto buon lavoro