Tdm chiede potenziamento del Punto di primo intervento pediatrico

Un servizio utile e importante ma poco conosciuto che il Tribunale per i diritti del malato chiede che venga esteso a tutti i giorni della settimana. E’ il Punto di primo intervento pediatrico (Ppip) che si trova dentro il Presidio territoriale di assistenza (Pta), all’interno dell’ospedale di Giarre. Il presidente del Tdm di Giarre, Giuseppe Patanè, rimarca l’utilità di questo servizio, attivo i sabati e le domeniche:«Non è abbastanza conosciuto né fra i medici di famiglia – dice – né fra lo stesso personale ospedaliero. Chiediamo che sia attivo tutti i giorni».
Ieri di turno nell’ambulatorio c’era il dott. Filippo di Forti che ci ha spiegato: «Questo servizio è attivo grazie a un progetto regionale e per Giarre può essere un occasione per rivalutare l’assistenza pediatrica». Nei due giorni del fine settimana sono in servizio nel Ppip, a turno, quattro pediatri. Come spiega il dott. Di Forti: «Ci occupiamo dei codici bianchi e verdi per limitare i ricoveri impropri e creare i presupposti per un’assistenza di eccellenza: in inverno le patologie più frequenti nei suoi piccoli pazienti sono le affezioni all’apparato respiratorio; in estate le affezioni all’apparato gastroenterico e le infezioni alla pelle. Ma gli interventi che in media vengono realizzati sono 10-12, molto pochi rispetto al potenziale bacino di utenza».
«Durante la settimana – continua il dott. Di Forti – l’assistenza pediatrica è assicurata dal pediatra di famiglia, c’è una fascia oraria, le ore centrali del giorno, che è scoperta e che è stata colmata dal “progetto qualità”, un progetto regionale scaduto ad aprile». «Come Tdm – dice Patanè – chiediamo che il “progetto qualità” sia istituzionalizzato, e se non fosse possibile che si crei un progetto locale per rendere l’assistenza pediatrica più ampia possibile, anche realizzando un day hospital pediatrico per effettuare indagini di laboratorio, screening e prestazioni di pertinenza dei codici bianchi e verdi».
Oltre alla poca informazione, c’è anche l’inconveniente delle sigle “medichesi” poco comprensibili: il “Ppip” nel Pta, e poi il Pua e il Ppi… le persone con queste sigle si confondono. 
mgl 
12 maggio 2013

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