Sindaco e assessore puntualizzano sulla vicenda bollette telefoniche

L’assessore al Bilancio Nicola Gangemi ed il sindaco Teresa Sodano intervengono con una nota sulla vicenda delle mega bollette telefoniche dei cellulari di servizio di alcuni dipendenti comunali e dichiarano che è stata trasmessa alla Commissione consiliare “Trasparenza atti” una relazione da cui si evince che la vigilanza istituzionale sulla tematica compete all’assessore ai servizi informatici Giuseppe Cavallaro. Già da ottobre 2011 era stato invitato il gestore di telefonia mobile a disattivare qualsiasi servizio connesso al traffico Wap. Il dirigente della II area, Letterio Lipari, aveva rilevato da novembre 2011 un traffico dati ingiustificato e ha diffidato il gestore a interrompere il servizio Wap, cosa che è avvenuta a giugno 2012. Dopo un contenzioso giudiziale, instaurato dagli Uffici competenti, il Gestore ha riconosciuto all’Ente un abbuono di €29.587,60 più IVA pari all’80% dell’ammontare dell’importo indebitamente fatturato: riconoscendo di fatto le ragioni dell’Ente. Per il rimanente 20%, ancora non pagato, l’Ente ha chiesto al Gestore di abbonarlo in quanto non dovuto. Sindaco e assessore reputano che non ha recato lustro all’ente il fatto che gli  organi di stampa siano stati indotti a fornire notizie non veritiere. Inoltre, l’assessore Gangemi e il dirigente Lipari sono stati convocati dalla Commissione Trasparenza solo il 24 aprile e hanno comunicato l’impossibilità a partecipare. Nessuna somma deve essere restituita dai dipendenti.
L’assessore Giuseppe Cavallaro respinge ogni addebito: «Il servizio a cui sono delegato, il Ced, si occupa solo di elaborazione dati: il controllo delle bollette è un fatto solo gestionale. Oltretutto, mi sembra ridicolo e poco rispettoso che l’assessore al bilancio cerchi di demandare responsabilità ad altri, pur sapendo delle gravità e della poca trasparenza che è stata riscontrata nell’ufficio finanziario, avallata anche da una relazione dei revisori dei conti dove si evince che l’irregolarità e gli atti illegali all’interno dell'ufficio finanziario sono la normalità. Sarebbe opportuno da parte dell’assessore al bilancio assumersi le proprie responsabilità concernenti lo stato di predissesto dell'ente, causato anche da scelte scellerate fatte dell'assessore al ramo insieme al  dirigente finanziario che hanno operato alla “carlona”».
mgl
15 maggio 2013

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