Il vecchio Consiglio, nell'attesa della proclamazione del nuovo, si riunisce per parlare di emergenza rifiuti

Tra le polemiche, il vecchio Consiglio comunale, ieri mattina, è tornato a riunirsi e stamattina alle 10,30 è prevista una seduta di prosecuzione. I nuovi eletti, a più di venti giorni dalle elezioni, non sono stati ancora proclamati in quanto, così come è avvenuto anche nei comuni vicini, le operazioni di verifica delle schede elettorali avvengono molto lentamente e, fin quando non viene proclamato il nuovo consiglio, il precedente può ancora essere convocato. Lo stesso presidente uscente del civico consesso, Raffaele Musumeci, ha consultato degli avvocati per essere sicuro della validità della seduta.
 Tredici consiglieri hanno partecipato a questa ennesima ultima seduta rinunciando al gettone di presenza, smentendo così chi sosteneva che questa convocazione fosse finalizzata a questa.
«Data l’emergenza rifiuti – spiega il consigliere Tania Spitaleri - e soprattutto la situazione di emergenza dei lavoratori precedentemente in forza all’Aimeri Ambiente, il cui futuro appariva abbastanza incerto e preoccupante, venerdì mattina è stato convocato il Consiglio per interloquire con la nuova amministrazione e ascoltare i lavoratori, soprattutto alla luce di un atto di indirizzo che il Consiglio comunale aveva votato proprio sull’obbligo di tutela occupazionale dei lavoratori. Si è venuti a conoscenza, per vie non istituzionali, di una soluzione tampone alla problematica che, comunque, ad oggi non risulta attuata». La seduta è stata aggiornata a questa mattina per approfondire questo problema.
Il presidente uscente del Consiglio comunale, Raffaele Musumeci (che nella prossima composizione del civico consesso siederà nei banchi dell’opposizione) ha assunto un atteggiamento subito critico verso la nuova amministrazione e, a conclusione della seduta, ha dichiarato: «Il sindaco Bonaccorsi ritiene che questa seduta di Consiglio comunale sia illegittima e che procuri un danno erariale per l’ente.
Il Consiglio comunale ha deciso di non percepire alcun gettone di presenza. Visto che sindaco è così sensibile alle spese dell’Ente, pensi a revocare immediatamente la determina sindacale 75-bis, illegittima ed emanata dal suo predecessore fuori dai tempi consentiti dalla legge, così eviterà ai cittadini giarresi di pagare un canone acqua raddoppiato».
mgl
16 luglio 2013

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