Una trentina di società sportive si sono opposte alla procedura per l’affidamento in concessione della piscina

Una trentina di società sportive si sono opposte alla procedura per l’affidamento in concessione della piscina comunale incompiuta di Trepunti. Entro oggi dovevano essere presentate le istanze di interesse per l’affidamento ma ieri, a sorpresa, sul sito internet del Comune è stata annunciata la sospensione, a data da destinarsi, della procedura per l’individuazione dei soggetti interessati alla valorizzazione della piscina.
Abbiamo interpellato l’assessore al patrimonio Nicola Gangemi il quale ci ha riferito che è pervenuto al Comune un esposto ove vengono addotte alcune irregolarità. Il dirigente della II area “Servizi finanziari” dott. Letterio Lipari, sta quindi approfondendo questi rilievi, dopodiché riaprirà i termini. L’assessore ha precisato che la Regione ha autorizzato il Comune solo per la “procedura di individuazione dei soggetti interessati alla valorizzazione della piscina comunale”, che il Comune non è proprietario della piscina non la può né vendere, né affidare in gestione ma  è autorizzato solo per la valorizzazione della piscina, alla raccolta di eventuali manifestazioni di interesse da trasmettere alla Regione».
Le società sportive di Giarre e Riposto che hanno presentato questo esposto  ci hanno contattato per far conoscere i motivi della loro protesta. L’esposto è indirizzato al sindaco, al dirigente della II area, al Procuratore della Repubblica. In esso i sottoscrittori affermano che «non si comprende l’urgenza della procedura e le motivazioni per cui deve essere “immediatamente eseguibile”». Inoltre, per presentare l’istanza con il relativo progetto e il piano finanziario venivano dati appena 20 giorni; mentre per la presentazione di eventuali opposizioni venivano dati solo 4 giorni di tempo, dopo la scadenza per la presentazione delle istanze.
I sottoscrittori hanno rilevato, inoltre, che non è stato nemmeno chiesto un parere alle associazioni sportive del territorio: non è obbligatorio ma il Comune ha istituito le consulte, tra cui quella dello sport (tutte rimaste sulla carta).
Le società evidenziano poi che «all’interno del sito ove è allocata la piscina vi sono altre strutture sportive (trattandosi di Centro sportivo polivalente) e di ciò non si fa menzione nel bando».
Infine, i firmatari dell’esposto rilevano che «sicuramente in meno di 20 giorni è praticamente impossibile predisporre un progetto esecutivo (trattandosi di centro polisportivo ove oltre alla piscina vi sono palestre – campi di calcio – campi di tennis – locali da adibire ad attività di ristoro) ed un piano finanziario (trattandosi di un investimento di parecchi milioni di euro che prevede garanzie bancarie- fidejussioni).
Date tutte queste premesse, le società hanno chiesto la revoca e/o sospensione dell’avviso di interesse per consentire una valutazione più serena della fattibilità di un così importante progetto.
Il timore delle società sportive è di trovarsi dinanzi a un megacentro fitness e di finire come i negozi al dettaglio che chiudono non riuscendo a reggere la concorrenza dei megacentri commerciali.
mgl
11 aprile 2013

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