Sulla vicenda della piscina incompiuta interviene l'assessore che la fece costruire

Fa discutere la sospensione a data da destinarsi da parte del Comune della procedura per l’individuazione dei soggetti interessati alla valorizzazione della piscina comunale incompiuta, a seguito di un esposto presentato da quasi una trentina di associazioni sportive di Giarre e di Riposto. A voler dire la sua sulle sorti della piscina comunale interviene qualcuno che ha visto nascere e costruire la struttura sportiva di Trepunti, l’allora assessore Carlo Calì, oggi 83enne ma sempre vigile su quanto accade a Giarre. “A suo tempo - dice - sono stato io a farla costruire con contributi della Regione. Dopo che non sono stato più assessore la piscina è stata abbandonata e nessuno si è più interessato di farla funzionare”.
Calì ha le idee chiare sul futuro della struttura: “E’ un errore - afferma - affidarla a privati, deve essere gestita dal Comune, i cittadni devono poterne usufruire anche gratuitamente”.
Calì è stato amministratore giarrese per più di trent’anni ricoprendo sia la carica di consigliere che di assessore. Tra le deleghe che ha avuto anche quella dei lavori pubblici con cui ha seguito la realizzazione di tante opere pubbliche, tra cui, come ci racconta, la realizzazione del campo sportivo di Giarre.

Sono passati molti anni e adesso le risorse di un tempo non ci sono più: sensa soldi come potrebbe il Comune completare la piscina? Ma a questa domanda Calì non si scoraggia e dall’alto dei suoi circa 37 anni di esperienza diretta in politica ci risponde: “I soldi ci sono a Palermo, anche se in misura minore rispetto al passato. Bisogna conoscere gli ambienti parlermitani e anche avere vicini dei deputati regionali. Sono stato allievo dell’on.Russo, insieme a lui giravo i vari assessorati regionali. Bisogna ricominciare a lavorare”.
mgl
12 aprile 2013

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