I sacerdoti del vicariato propongono ai candidati alle elezioni un decalogo

I parroci del IV vicariato, che comprende i comuni di Giarre, Riposto e S. Alfio, in vista delle prossime elezioni amministrative hanno preparato un documento per richiamare e offrire alcuni valori "irrinunciabili" a chi intende candidarsi. «L'attuale "demotivazione" verso tutto ciò che è politico – scrivono i sacerdoti del vicariato - tenta molte persone ad astenersi dall'andare a votare, delegando così ad alcuni (spesso sempre gli stessi) il compito di prendere decisioni per il bene comune che, invece, e' patrimonio di tutti. 
Quest’atteggiamento appare a noi come un grave peccato di omissione da cui rifuggire. Desideriamo invitare tutti a dare il proprio giudizio e contributo scevro da clientelismi o favoritismi; a far sentire la propria voce da intelligenti e maturi cittadini che non si lasciano condizionare».
I sacerdoti hanno ripreso e propongono ai candidati il "decalogo del buon politico" che don Luigi Sturzo, sacerdote e politico siciliano, rivolgeva a politici e candidati del suo tempo e che è ancora attuale.
Il decalogo propone al primo posto la sincerità, «promettere poco e mantenere quello che si e' promesso». Al secondo posto il "silenzio", «si parla troppo - diceva Sturzo - e quindi si usano verità, mezze verità, verità apparenti, infingimenti e menzogne». Terza regola, «Aver cura delle piccole oneste esigenze del singolo cittadino come se fosse un affare importante». Quarto, non circondarsi di adulatori. Quinto, rigettare, fin dal primo momento che si è al potere, ogni proposta che tenda all’inosservanza della legge per un presunto vantaggio politico. Sesto, la pazienza, «Non disperare mai, ma cogliere il momento buono per il premio o per la punizione». Settimo, fare dei collaboratori al governo degli amici e mai dei favoriti. Ottavo, tenere lontano i parenti dalla sfera degli affari statali. Nono, non disdegnare il parere e l’aiuto delle donne sagge, che vedono le cose da punti di vista che possono sfuggire agli uomini. Infine, la decima raccomandazione di Sturzo ai politici, presa in prestito dai sacerdoti locali, è quella di fare ogni sera l'esame di coscienza.
A tutto ciò non può mancare l’invito alla coerenza tra la vita pubblica e quella privata, perché, come diceva Sturzo: «Per un buon cristiano tutto è e deve essere cristiano: la vita individuale, l'attività economica, l'attività politica».
Frattanto movimenti, partiti e liste civiche sono a lavoro. Ieri, il Movimento5Stelle Giarre ha presentato una richiesta al sindaco, al presidente del Consiglio comunale e al Prefetto. «Abbiamo chiesto– spiega Francesco Spina, candidato sindaco del M5S - che che per la scelta degli scrutatori dei seggi alle prossime comunali vengano individuati, nell'albo degli iscritti, coloro che  hanno bisogno di un piccolo aiuto concreto.  A Monopoli, ad esempio, gli scrutatori sono stati scelti tra i disoccupati iscritti  nei centri per l’impiego».
mgl
19 aprile 2013

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