Sciopero dei lavoratori Aimeri


Ancora una volta, i netturbini dell’Aimeri Ambiente ieri hanno scioperato per reclamare quello che è un loro fondamentale diritto: lo stipendio mensile. Oggi, restano in stato di agitazione. Ancora aspettano il saldo dello stipendio di dicembre, lo stipendio di gennaio e, ormai, anche lo stipendio di febbraio. Li abbiamo incontrati nel cantiere dell’Aimeri, a Macchia. Il loro umore è nero come il cielo di questi giorni. «Siamo stanchi e impossibilitati a lavorare - dice Alfio Leonardi, rappresentante sindacale della Fp Cgil - . Per farci lavorare devono pagarci gli stipendi: è una necessità per potere sopravvivere. C’è un continuo rinvio di date e, così facendo, sono passati tre mesi, senza contare le somme pregresse che ancora attendiamo». Qualcuno dei lavoratori dice di non avere più neanche i soldi per la benzina per andare a lavorare. Rosario Garozzo, rappresentante sindacale della Fit Cisl però puntualizza: «Abbiamo garantito, comunque, i servizi essenziali all’ospedale e alle scuole».
Vivere senza stipendio per due mesi ha portato gli operai in enorme difficoltà. C’è chi, pur avendo dei figli da mantenere ormai è costretto a vivere carico dei genitori pensionati.  Altri che non hanno il conto corrente bancario e ricevono lo stipendio tramite assegno, dopo l’emolumento di novembre non hanno percepito più nulla. «Da sette mesi - dice un altro operaio - l’azienda non paga le finanziarie. Ci sono lavoratori che sono stati anche protestati, persone che non riescono a pagare il mutuo».
Gli operai raccontano che appena le banche sentono che sono dipendenti Aimeri li mandano via, e non concedono loro più credito; una volta, invece, erano bene accolti, anche perché sono lavoratori a tempo indeterminato. «Vogliamo che gli operai percepiscano ciò che spetta loro - aggiunge  Leonardi - il resto non è più di nostra competenza. Quando scioperiamo ci viene tolta dallo stipendio la giornata di lavoro, ma dovremmo essere rimborsati perchè protestiamo per avere lo stipendio, e invece manifestiamo a nostre spese». Il sindacalista è anche polemico con la ditta incaricata dal comune di Riposto che effettua il servizio di nettezza urbano mentre loro dell’Aimeri sono in sciopero: «E’ una violazione del diritto di sciopero».
Palpabile il generale malumore e l’amarezza.  Qualcuno se la prende con l’azienda: «La società - dice Giuseppe Finocchiaro non ne vuole sapere dei nostri disagi. I coordinatori non si sono fatti vedere, non abbiamo più i soldi per mangiare. Questa situazione ci sta portando alla disperazione». Ma altri ricordano che l’azienda ha anticipato quanto doveva.
I sindacati attendono la convocazione per un incontro in Prefettura ma ormai il servizio rifiuti è un’emergenza cronica: le strade sono sempre sporchissime, i lavoratori non vengono pagati, i cittadini devono pagare una Tassa altissima e tutti sono scontenti. A chi giova tutto ciò?
Maria Gabriella Leonardi
La Sicilia 2 marzo 2013

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