Ancora cenere e lapilli a Giarre

Scope e palette di questo passo diventeranno lo stemma del Comune di
Giarre al posto delle sette torri. Il vulcano non dà tregua ai
giarresi e mentre le precedenti emissioni di cenere vulcanica sono
avvenute di notte o nelle prime ore del mattina, quella di ieri è
avvenuta in pieno giorno sono gli occhi increduli ed anche un
po’stanchi ed spazientiti dei giarresi. Anche questa volta, le
frazioni di San Leonardello e Carrubba sono state risparmiate dalla
colonna nera che si è alzata dal vulcano.
L’emissione di ieri è stata copiosa come quella del 19 febbraio in cui
era stata stimata la caduta di quasi un chilo e mezzo di sabbia
vulcanica per metro quadrato. E non era solo sabbia ma erano presenti
anche lapilli di cinque centimetri di lunghezza, tant’è che qualcuno
ha rievocato Pompei.
Sui social network è scattata la corsa alle foto più incredibili e,
appena conclusa questo ennesimo fenomeno piroclastico, i giarresi, di
buona lena si sono riarmati di scope e hanno rispazzato davanti casa,
balconi, terrazze e tetti. I marciapiedi di via Callipoli e corso
Italia, grazie ai negozianti, sono quelli che tornano subito puliti.
Ma le nuvole di cenere che si sollevano dalle strade al passaggio
delle auto non lasciano scampo per nessuno: la sabbia si infila
ovunque, sempre più persone camminano per strada coprendosi il naso, o
alzano i tergicristalli delle loro auto sono per evitare di graffiare
i vetri.
In una nota l’assessore alla protezione civile ing. Alfredo Foti ha
ricordato che sono ancora vigenti le ordinanze sindacali n.13 del 19
febbraio scorso (che dispone il divieto di circolazione per
ciclomotori e il limite di 30 km orari per gli altri veicoli) e
l’ordinanza n.14 dello stesso giorno che, invece, vienta il
conferimento della cenere vulcanica nei contenitori per la raccolta
differenziata e dispone che i sacchetti contenenti la cenere vulcanica
a seguito della pulizia degli spazi privati siano depositati dinanzi
alle proprie abitazioni, senza che creino intralcio alla circolazione.
In tanti non rispettano le ordinanze e non mancano gli incidenti
stradali a causa della sabbia vulcanica sulla carreggiata stradale.
L’assessore inoltre ricorda che saranno raccolti i sacchetti di sabbia
depositati davanti le abitazioni, mentre è sospesa la pulitura dei
tetti e delle grondaie delle scuole e degli edifici pubblici.
Proprio ieri erano state convocate le ditte. L’assessore Foti aveva
dato disposizione di avviare le operazioni di rimozione delle cenere
di notte per non creare disagi alla circolazione. Ma finchè l’Etna non
si calma sarebbe inutile avviare ogni intervento.
L’amministrazione aveva già distribuito, anche in collaborazione con
la Croce Rossa 3000 mascherine nelle scuole comunali. «Abbiamo
concordato – afferma l’assessore Foti –  l’acquisto di altre 5000
mascherine da distribuire negli istituti superiori».

Maria Gabriella Leonardi
La Sicilia 1 marzo 2013

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