Salvo Patanè (Pd) non ci sta e si candida a sindaco per le prossime comunali


Non ci sta l’arch.Salvo Patanè alla decisione presa dal coordinamento del Pd di indire le primarie e ieri, in conferenza stampa, ha annunciato di restare nel Pd ma di candidarsi a sindaco per le prossime elezioni comunali. Nei prossimi giorni esporrà alla cittadinanza la propria piattaforma programmatica. «Questo partito è stato muto in questi anni – ha detto Patanè - non ha mai alzato la voce mentre come le associazioni, intervenivano nella vita cittadina; non ha mai fatto un manifesto, un’iniziativa, non c’è stato dibattito. Dopo essere stato in questi anni un fantasma, venerdì ha voluto effettuare la votazione anche in assenza di tre persone (il preside Mario Catanuto, il prof. Nicolò Mineo e Giovanni Patanè). A mio avviso questo coordinamento esprime una concezione di partito che non è quella del Pd, ma è familistica».
Patanè ha spiegato perché non crede nelle primarie: «Se vengono fate con lo schema delle nazionali, facendo votare iscritti e registrati, sono inutili e non rappresentano la necessità di potere parlare a tutti. Tra l’altro a Giarre i votanti alle primarie per le regionali sono stati un numero esiguo.
«Se invece si fa votare il primo che passa c’è il rischio di fare il gioco dell’avversario».
Patanè ritiene che non può essere cancellato l’impegno che ha profuso per la città nei cinque anni di consigliere provinciale, rappresentando nel Consiglio provinciale il Pd. E sulla decisione del coordinamento del partito dice: «Vedo molta cattiveria, poca politica e molto personalismo».
Maria Gabriella Leonardi
17 febbraio 2013

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