Lavoratori ancora senza stipendi chiedono incontro dal Prefetto, Ato chiede ai Comuni di pagare. Aimeri dice: colpa dei Comuni


I lavoratori del servizio di nettezza urbana, che ancora attendono dalla loro azienda Aimeri Ambiente il saldo dello stipendio di dicembre, hanno chiesto un incontro urgente in Prefettura. Nella richiesta, i rappresentanti sindacali hanno fatto presente la situazione igienico-sanitaria che si sta creando nei Comuni a seguito dell'accumularsi dei rifiuti per strada, il mancato pagamento del saldo dello stipendio di dicembre e dell’intero stipendio di gennaio, la carenza dei mezzi usati dall’azienda per il servizio e l’inefficienza di quelli in circolazione. In più, come rileva Rosario Garozzo della Fit Cisl, secondo i sindacati, l’Aimeri non sta rispettando neanche il contratto nazionale di categoria in materia di avanzamento dei lavoratori nei vari livelli.
Gli operai, frattanto, dato che negli ultimi due mesi hanno ricevuto solo mezzo stipendio, devono fare i conti con le finanziarie le quali, non ricevendo i dovuti pagamenti, hanno inviato delle lettere ai lavoratori per intimare di rientrare.
L’azienda ieri, in una nota, in riferimento al pagamento del saldo degli stipendi di dicembre 2012 e, al ritardo rispetto della prevista data del 18 febbraio, ha dichiarato che tale situazione è da imputare «al perpetrarsi nei ritardi dei pagamenti da parte di alcuni Comuni e quindi dell’Ato CT1, con grave pregiudizio nei confronti dell’Aimeri in termini di liquidità. Purtuttavia, l’azienda – dice la nota -  prosegue con i propri sforzi per superare l’attuale impasse consentendo il pagamento degli emolumenti in tempi rapidi».
Ieri mattina i rappresentanti sindacali si sono recati nella sede dell’Ato Joniambiente dove era in corso un’assemblea dei sindaci. Il presidente Rubbino, assieme ai componenti del Cda Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo hanno proposto ai sindaci di impegnarsi a pagare, da gennaio in poi, le proprie quote previste dal contratto, di collaborare maggiormente con la Joniambiente nel controllo del territorio e di riunirsi singolarmente in conferenza di servizi per verificare come organizzare meglio i servizi, valutando anche la possibilità di riportare per le strade i vecchi cassonetti. «Dopo le assemblee di dicembre – ha detto Rubbino ai sindaci - la situazione è peggiorata. Il servizio va male ed i Comuni non collaborano contribuendo ad una crisi finanziaria che piega le gambe all'Aimeri Ambiente. In questa maniera la Joniambiente non è più in condizione di continuare. Fino ad oggi la società ha coperto le negligenze dei Comuni morosi. Potevamo, infatti, interrompere loro il servizio, ma non lo abbiamo fatto per una questione di responsabilità. Non sì può però continuare così».
Ci sono state divergenze ma alla fine – come riferisce una nota dell’Ato - i sindaci all’unanimità hanno approvato la proposta del Cda e anche il rappresentante della Provincia regionale di Catania si è impegnato a pagare 600 mila euro, una parte del debito che la Provincia deve a Joniambiente.  
Maria Gabriella Leonardi
20 febbraio 2013

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