Comune non perda finanziamento per area mercatale


Il Comune di Giarre non perda l’opportunità di un finanziamento dal GAL “Terre dell’Etna e dell’Alcantara per la realizzazione di un’area mercatale permanente. E’ il senso di una lettera che il dirigente della IV area servizi tecnici, arch. Venerando Russo, ha inviato al Presidente del Consiglio comunale e che è stata letta durante l’ultima seduta del civico consesso. Il dirigente spiega che il suo ufficio aveva presentato al GAL una richiesta di finanziamento per il progetto di un’area mercatale permanente, all'interno della zona artgianale, la cui gestione sarebbe stata condivisa con i Comuni di Riposto, Mascali e Santa Venerina. Il progetto, dell’importo di 180mila euro circa, non è stato  inserito nel programma triennale delle opere pubbliche del Comune di Giarre e per questo è stato escluso dalla graduatoria di finanziamento, dopo esserci classificato al primo posto.
Il GAL però ha riaperto i termini (stavolta la scadenza è il 26 febbraio) e l’ufficio potrebbe ripresentare la richiesta di finanziamento. Ma, ancora una volta, non sono stati predisposti gli atti necessari all’inserimento del progetto nel programma delle opere pubbliche, malgrado siano stati chiesti dal Presidente del Consiglio comunale agli uffici competenti. «Stante la scadenza, per non perdere l’opportunità di finanziamento, il sottoscritto – scrive l’arch.Russo – si vede costretto a revisionare il progetto e rimodulare il quadro economico, comunicando che lo stesso non potrà avere importo superiore a 100mila euro più Iva».
I consiglieri hanno dibattuto la questione. Tra i vari interventi, Leo Patanè ha commentato:«Leggere la lettera del dirigente in cui si paventa il rischio di perdere un importante finanziamento a causa di un’omissione di atti appare disarmante e scandaloso. Tutto ciò dimostra una mancanza di interazione tra i dirigenti ma soprattutto dimostra, il fallimento della politica e del Sindaco che quale capo dell’Amministrazione dovrebbe creare una maggiore armonia e interazione tra i dirigenti ed invece ha creato soltanto conflitti». Anche per il consigliere Josè Sorbello queste situazioni si creano perché la politica è assente.
Maria Gabriella Leonardi
22 febbraio 2013

Commenti

Anonimo ha detto…
AUGURI A TUTTE LE DONNE
Anonimo ha detto…
Fiamme Gialle al comune di Giarre
Scoppia il caso bollette telefoniche
Visita della Guardia di Finanza al comune di Giarre. Chieste le bollette delle utenze telefoniche in uso ai dipendenti. Il caso era stato sollevato dal consigliere Di Maria.
GIARRE. Tanto tuonò che piovve. Le dure polemiche susseguitesi nelle ultime settimane a Giarre sui presunti sperperi nel comune ionico sembrano aver attirato l’attenzione degli investigatori. Questa mattina la Guardia di Finanza di Riposto si è presentata negli uffici finanziari di via Federico II di Svevia e ha richiesto le fatture riguardanti le utenze telefoniche comunali in uso ai dipendenti. Nella seduta consiliare dello scorso 11 marzo era stato il consigliere di maggioranza, Fabio Di Maria, a presentare un’interrogazione, chiedendo al dirigente dell’area finanze, Letterio Lipari, copia delle bollette in questione. La richiesta era stata sottoscritta poi da quasi tutti i consiglieri comunali ad esclusione di Patrizia Lionti, Fabio Cavallaro, Agatino Zappalà e del presidente Raffaele Musumeci.
“Abbiamo chiesto anche l’intervento del collegio dei revisori dei conti – sottolinea Fabio Di Maria – L’interrogazione è stato un atto dovuto viste le insistenti voci su presunti sforamenti, pare di migliaia di euro, riguardo ad utenze telefoniche in uso ad alcuni dipendenti. Visto e considerato – prosegue il consigliere – che il consiglio comunale è un organo di controllo, è giusto che verifichi come vengono spesi i soldi pubblici”.
Le Fiamme Gialle hanno avviato un’indagine conoscitiva ed entro due giorni dovrebbero acquisire tutta la documentazione richiesta stamani al dirigente della II area Letterio Lipari, procedendo probabilmente in una seconda fase con il raffronto dei tabulati qualora trovassero riscontro le voci su bollette di migliaia di euro. Secondo indiscrezioni, ora al vaglio degli inquirenti, la cifra sarebbe superiore alle 20mila euro. Contattato telefonicamente il ragionieri capo Lipari non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione in merito. “Adesso sapremo se queste voci sono fondate – ha concluso Di Maria – Il nostro obiettivo è solo quello di fare chiarezza”.