Gli inquilini delle case popolari di via Carducci chiedono l'intervento del Prefetto


Il Prefetto convochi il Comune, la ditta che ha vinto l’appalto per il contratto di quartiere “Teatro al Carmine” e gli abitanti delle case popolari di via Carducci perchè sia fatta luce sull’iter procedurale dell’appalto e si trovi una soluzione affinchè gli inquilini degli alloggi popolari vivano al sicuro. E’quanto chiedono gli abitanti degli alloggi popolari di via Carducci che, ieri pomeriggio, hanno organizzato una conferenza stampa per dare risalto alle loro richieste e denunciare una volta di più il degrado delle abitazioni in cui vivono. “Lunedì stesso - ha affermato l’avvocato degli inquilini, Cristofero Alessi - provvederemo a chiedere al Prefetto la convocazione di un tavolo tecnico affinchè si diffidino gli organi competenti a fornire risposte chiare sui tempi in cui gli abitanti verranno trasferiti, sia su eventuali ostali che giustifichino questo inizio dei lavori del "Contratto di quartiere" sempre annunciato ma mai avviato.
Queste case sono un pericolo per l’incolumità pubblica - sottolinea il legale - sono ridotte in condizioni di grande pericolo. C’è da temere non solo nel caso di un evento sismico: anche gli impianti elettrici, antincendio, idrico e fognario sono fuori norma, anni luce rispetto alle recenti disposizioni normative, risalendo a decenni or sono. Vi sono crepe nei muri, i balconi sono scrostrati: gli abitanti di queste case vogliono sapere se i ritardi nell’avvio dei lavori del "Contratto di quartiere" dipendono solo dal fatto che la ditta appaltatrice non trova gli alloggi o ci sono anche altri motivi: dalle parole adesso - conclude l’avvocato - si deve passare i fatti”.
Gli abitanti degli alloggi, si sono radunati nel tratto di strada tra le due palazzine di via Carducci. Molti di loro sono delusi ed amareggiati. Uno di loro, Francesco Messina, afferma: “Chiediamo una supervisione dei tecnici del Comune: non si può vivere in queste case, vi sono infiltrazioni di acqua nelle pareti. Quando in un piano si apre il rubinetto quelli del piano di sotto si ritrovano con l’acqua dentro casa. Siamo invasi da topi e blatte. Abbiamo scritto al Comune, ai Vigili di Fuoco...ci sentiamo ignorati. Al Comune ci dicono sempre “Stiamo provvedendo” ma poi siamo sempre allo stesso punto”. 
Anche il geometra di parte, Salvo Neri, conferma il rischio per chi vive in queste case: “Lo stato di queste abitazioni è obsoleto, da trent’anni non sono manutenzionate adeguatamente, sono pericolosissime”.
Maria Gabriella Leonardi
26 gennaio 2013

Commenti

Anonimo ha detto…
PER NON DIMENTICARE, LE CASE POPOLARI DI VIA ROMAGNA N.11, DOVE NELLA NOTTATA ALCUNI INQUILINI HANNO DORMITO CON L'ACQUA CHE GLI GOCCIOLAVA DENTRO CASA. I RESPONSABILI DELL'UFFICIO TECNICO SONO GIA' A CONOSCENZA DI QUESTI EPISODI, CAUSATI ALL'ABBUSO EDILIZIO DI ALTRI CONDOMINI, VORREI CHE GLI ADDETI AI LAVORI INTERVENISSERO PRIMA CHE SOFFITTO COMINCIA A CREPARSI PROCURANDO ULTERIORI DANNI PIU' GRAVI, COME AL SOLITO NESSUNO SAPEVA NIENTE, POI MANTENERE IL PRIMATO DELLE OPERE INCOMPIUTE. LA RINGRAZIO, SPERIAMO CHE LEI POSSA ESSERE LA NOSTRA ANCORA DI SALVEZZA.