Iniziano le attività dell'oratorio di Santa Maria la Strada


Ha più di 150 anni ma è sempre giovane: è l’oratorio, istituzione che aggrega ed educa, in un sano divertimento, le giovani generazioni.
A Giarre c’è un oratorio giovanissimo, che quest’anno compie appena due anni di vita ed è quello di Santa Maria la Strada, intitolato a Don Bosco e al servo di Dio “Carlo Acutis”. Qui, domani, riprendono le attività, realizzate presso alcuni locali dell’associazione Uisp. Attualmente, proprio in questi locali sono in corso dei lavori di ristrutturazione, realizzati grazie al contributo di giovani animatori, della commissione festeggiamenti della Madonna e di alcuni genitori. Ma i lavori non fermano le attività dell’oratorio, anzi fervono i preparativi per la festa inaugurale che si terrà domani alle ore 15,30. Per giovani e bambini inizierà un cammino fatto di catechesi, laboratori, giochi, sport, gite e tante altre iniziative ancora. Il parroco di Santa Maria la Strada, don Mario Gullo, invita, quindi, le famiglie a portare i bambini: «L’oratorio – dice - è come un filo d’oro che unisce le famiglie, i ragazzi e la parrocchia, un ponte tra la strada e la chiesa dove ognuno impara, anche divertendosi, l’amore per Dio e i fratelli».
Ad accogliere i bambini ci saranno diversi giovani che sperimentano il fascino dell’oratorio. «Secondo me – ci dice Massimo Fichera – l’oratorio, è luogo di Chiesa, di casa, di condivisione e formazione cristiana e personale per i ragazzi e per gli animatori». Un luogo quindi di sano incontro per i più giovani, in una frazione dove, peraltro non ci sono altri servizi pubblici per i più piccoli.  «L'oratorio – dice Orazio Sciuto - è per noi ragazzi una grande scuola di fede, cresciamo nell'amicizia con Gesù e tra noi, viviamo con allegria e serietà l'attesa del compito della promessa di Don Bosco: "Dite ai miei giovani che li aspetto tutti in paradiso”».
L’oratorio è aperto a tutti e non fa distinzione di religione, come testimonia Martina Di Bella: «L'oratorio – dice - è un luogo aggregativo non solo ecclesiale ma anche sociale perchè non è frequentato solo da ragazzi di fede cristiana, ma anche da ragazzi che professano altre religioni quindi è un'occasione di ritrovo e di dialogo tra le varie generazioni nel nostro quartiere, perchè nel nostro oratorio collaborano famiglie, anziani e giovani e siamo tutti una grande famiglia». «La nostra scommessa in oratorio – conclude Annalia Grasso -  è crescere nella santità, progetto meraviglioso, possibile e realizzabile nel sogno condiviso e concreto di Gesù: “che tutti siano uno”».
9 novembre 2012
mgl

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