Inquietante furto ai danni della Joniambiente: a chi giova?

Un nuovo inquietante gesto colpisce il servizio di nettezza urbana. E
’stato perpetrato, infatti, un furto di bidoni e sacchetti nel
deposito dell’Ato Joniambiente, allocato all’interno del mercato dei
fiori di Trepunti di Giarre. Lo fa sapere la stessa Ato in una nota in
cui comunica che: «ignoti, approfittando della chiusura di ferragosto,
sono entrati nella struttura e, dopo aver divelto due robusti
catenacci posti nel cancello, hanno portato via 110 bidoni da 240
litri per i rifiuti organici, 11 bidoni per la carta da 240 litri, un
bancale più 15 scatole con i sacchetti domestici per la raccolta di
rifiuti organici, 2 bancali più 10 scatole per la raccolta domestica
della plastica e 150 bidoni da 35 litri per carta, vetro ed
alluminio».
I rappresentanti dell’Ato hanno sporto denuncia ai carabinieri di
Giarre. Il materiale rubato è etichettato e quindi facilmente
riconoscibile. Non vi è un danno economico consistente in quanto il
valore della refurtiva oscilla tra i 15 mila ed i 18 mila euro. Il
problema immediato sono i ritardi che si avranno nella consegna di
quanto è stato rubato.
Il presidente dell’Ato, Francesco Rubbino, ha dichiarato: «Ho già dato
mandato agli uffici della Joniambiente affinché tutto il materiale che
doveva essere distribuito in questi giorni venga prontamente
riacquistato. Temo però che il periodo, che vede le aziende chiuse per
ferie, possa determinare dei ritardi. Faremo del nostro meglio per
attenuare il più possibile i disagi». L’ingegnere Giulio Nido,
dirigente tecnico dell’Ato, ha già pronta la nuova richiesta di
acquisto. Ma la ditta fornitrice è chiusa per ferie. Riaprirà la
prossima settimana. Per riconsegnare il materiale rubato,
personalizzato ed etichettato, ci vorrà del tempo.
Altri ritardi si aggiungeranno quindi ai disservizi registrati in
questo primo mese di raccolta integrata dei rifiuti e dovuti al fatto
che non sono stati rimpiazzati tutti i mezzi distrutti nell’incendio
del deposito Aimeri ambiente (la ditta che gestisce l’appalto)
avvenuto lo scorso maggio a Macchia.
Sorgono tante domande dopo questo ennesimo inquietante episodio: cosa
farsene di centinaia di bidoni etichettati per la raccolta dei rifiuti
differenziati? Di certo per trasportare questo materiale è necessario
disporre di mezzi adeguati e l’operazione è stata studiata: ma con
quale fine? c'è un qualche collegamento con l’incendio avvenuto lo
scorso maggio, successivo, tra l’altro, all’arresto dell’ex
capocantiere dell’Aimeri, risultato affiliato a un clan mafioso?

Maria Gabriella Leonardi
17 agosto 2012

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