Giarre non è una città per disabili

Ha suscitato molto clamore, in tutta Italia, il caso di un automobilista di Lecco che, dopo avere parcheggiato la sua Jaguar in uno stallo riservato ai disabili, ha bucato le ruote di un disabile che aveva chiamato i vigili urbani per fargli spostare l’auto. Purtroppo il malcostume di posteggiare l’auto negli stalli gialli, riservati ai portatori di handicap, è diffuso ovunque e neanche Giarre fa eccezione. Nunziatina Trovato, presidente della sezione giarrese dell’Aniep, Associazione nazionale per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali degli handicappati, testimonia: «Sia a Giarre che a Riposto gli stalli riservati ai disabili sono quasi sempre occupati abusivamente da auto senza il contrassegno speciale per i veicoli a servizio di persone diversamente abili. A Riposto in uno stallo che si trova dinanzi al Nautico c’è pure una bancarella. Nei centri commerciali, dato che ci sono molti stalli riservati, la metà sono occupati da veicoli senza contrassegno. Abbiamo anche realizzato dei fogli che lasciamo sulle auto per complimentarci con gli automobilisti che hanno parcheggiato negli spazi riservati ai disabili! Spesso sono gli stessi parenti dei disabili che, mentre il loro familiare disabile è a casa, escono con la macchina usando il talloncino personalizzato per trovare subito parcheggio. La legge prevede delle multe. Ci vorrebbero maggiori controlli e sanzioni per fare rispettare gli stalli riservati e il contrassegno speciale: altrimenti che senso hanno se poi vengono ignorati?».
In Sicilia l’Aniep ha la sua unica sede a Giarre, nei locali messi a disposizione dal centro Cusmano; l’associazione, da quasi vent’anni, opera per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Nel prossimo fine settimana, i soci saranno in piazza nell’ambito della manifestazione “Città dei bambini”. «Il malcostume di non rispettare gli stalli riservati ai disabili è uguale dappertutto – conclude Nunzia Trovato – ma questa non è per noi una consolazione».
Vera Contarino, responsabile distrettuale dell’Unione italiana ciechi, conferma: «I parcheggi sono sempre occupati per non parlare di quando si cammina a piedi, anche i marciapiedi sono occupati dalle auto, più volte mi è capitato di sbatterci: manca una cultura del rispetto della disabilità». Oltre che con barriere architettoniche i disabili devono superare barriere mentali, degli altri: «Il rispetto verso la disabilità - continua la Contarino - non esiste neanche presso le istituzioni e nel mondo del lavoro. Per il prossimo 3 dicembre, in occasione della giornata della disabilità, stiamo predisponendo un progetto in cui svilupperemo i temi "lavoro e disabilità" e “cultura senza ostacoli”. Cercheremo di coinvolgere le scuole perché si deve educare dal basso per arrivare all’alto».

Maria Gabriella Leonardi
5 ottobre 2012

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