Conto alla rovescia verso il 15 ottobre


E’ iniziato il conto alla rovescia verso lunedì 15 ottobre, la data in cui l’Aimeri Ambiente, l’azienda appaltatrice che gestisce la raccolta rifiuti nei 14 comuni dell’Ato Joniambiente, ha comunicato che rimpiazzerà del tutto i mezzi andati distrutti nel rogo verificatosi a maggio nel deposito di Macchia. La carenza dei veicoli è la causa principale dei disservizi che si continuano a verificare soprattutto a Giarre, Riposto e Mascali, i tre comuni che per ultimi hanno visto l’avvio della raccolta integrata dei rifiuti. Già alcuni compattatori e delle vasche sono giunte nei giorni scorsi, gli altri dovrebbero giungere entro la fatidica data. Tra i mezzi mancanti vi sono le spazzatrici, e la mancanza è evidente: le strade non vengono spazzate, i volantini pubblicitari imperversano ovunque e quando arriveranno le piogge intense i rifiuti che invadono le strade intaseranno ulteriormente le caditoie stradali.
Su questa attesa data del 15 ottobre  abbiamo sentito il coordinatore a livello locale dei servizi di Aimeri, Nello Mortellaro, che ci ha sottolineato: «L’Aimeri non si è mai fermata, neanche dopo l’incendio di maggio». Mortellaro ci riferisce che, malgrado la situazione difficile di questi mesi, la raccolta differenziata a Giarre dal 2% che era è passata al 12%.
In genere sono i cittadini che si lamentano dei disservizi, ma anche gli operatori devono fare i conti con l’inciviltà diffusa e numerose difficoltà: una di queste sono i bidoni condominiali esposti perennemente sui marciapiedi che vengono riempiti di rifiuti di ogni tipo, rovinando il materiale differenziato che pure contengono. Per questo, come ci spiega Mortellaro, a Giarre urgono maggiori controlli e l’emanazione dell’ordinanza sindacale che disciplini le modalità e gli orari di conferimento dei rifiuti e di esposizione dei contenitori. «Abbiamo pulito più volte la città – testimonia il coordinatore – ma poi torna subito sporca». E poi ci sono i crediti vantati dall’azienda nei confronti dell’Ato, 6 milioni di euro, cinque mesi di arretrati, l’ultimo pagamento ricevuto ha coperto gli stipendi degli operai del mese di aprile: l’azienda continua ad anticipare le altre mensilità, ma il coordinatore ci chiede: cosa sarebbe accaduto se l’azienda non avesse potuto anticipare queste somme? 
Maria Gabriella Leonardi
4 ottobre 2012

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