Comune perde finanziamento di 3milioni di euro e avvia un'azione legale contro la Regione


L’assessorato regionale ai Beni culturali ha comunicato che il progetto di restauro e musealizzazione del palazzo delle culture non
può essere finanziato e il Comune di Giarre, per tutelarsi, sta ricorrendo alle vie legali.
Ad aprile l’assessorato regionale, nell’ambito dei Piani integrati di sviluppo territoriale, aveva stanziato 3 milioni di euro per la conversione del palazzo delle culture in polo museale. Dei 3 milioni di euro, però, 200mila euro sono a carico del Comune, quale quota di cofinanziamento. Passano i mesi e il Comune non invia alla Regione la documentazione tecnica e finanziaria richiesta, a causa delle 
«difficoltà finanziarie che stanno attraversando tutti gli enti locali». Segue una fitta corrispondenza tra l’assessorato regionale e il Comune sulla verifica della documentazione prodotta, finchè, ad agosto, la Regione comunica che il Comune non è più ammesso al finanziamento. Da qui la decisione dell’Ente locale di adire le vie legali.
Abbiamo, in proposito, interpellato l’amministrazione che, in una nota, spiega: «L'azione legale intrapresa è dettata dal fatto che si ritiene di avere operato nel pieno rispetto del bando e anche delle normative tecniche sulla redazione dei progetti dei Lavori pubblici, avendo fornito assicurazione che il richiesto e indispensabile
co-finanziamento a carico dell'Amministrazione, di euro 200 mila, sarebbe stato regolarmente erogato. In realtà – dicono dal Comune di Giarre -sullo sfondo di questa complessa vicenda, oltre la questione finanziaria, ha avuto il suo peso il ricorso presentato dal Comune di Piazza Armerina che ha fatto richiesta di accesso ai documenti amministrativi nell'ambito del percorso inerente la graduatoria del bando. L'Amministrazione, dal canto suo, intende difendere il proprio operato consapevole che tutto quanto richiesto è stato presentato nei tempi  assegnati e che l'ottenimento dei prescritti visti sul progetto – tra l'altro già acquisiti dalla competente III^ Area Lavori pubblici – e  l'impegno futuro del co-finanziamento, non possono costituire elementi fondanti per l'esclusione di una realtà progettuale che è stata posta al primo posto della graduatoria - sulla scorta di una valutazione delle schede richieste dal bando - e pertanto ritenuta
socialmente valida e aderente agli scopi del bando».
Maria Gabriella Leonardi
4 settembre 2012

Commenti